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A Bari un teatro-laboratorio per i pazienti: nuova vita per l’auditorium dell’ex Cto

Pubblicato da: redazione | Mer, 6 Ottobre 2021 - 16:00

Nuova vita per lo storico Auditorium anni ’50 dell’ex Centro traumatologico ortopedico di Bari. Da sala di svago per i degenti del vecchio CTO a laboratorio di arti sceniche e visive destinato alle persone seguite dal Dipartimento Salute mentale della ASL. Così, la sala, in disuso per molti anni, torna a nuova vita. Inaugurato oggi nella sede della Asl, con lo spettacolo di musica e parole per gli udenti del Centro Gippsi, gestito dalla ASL in convenzione con Epasss che tratta le manifestazioni iniziali nei giovani di disturbi di salute mentale, lo spettacolo ha ufficialmente dato il via alla nuova veste della sala.

Ad esibirsi oggi sul palco, un gruppo di ragazzi e ragazze che hanno sfruttato il potere comunicativo della musica durante il lockdown, scrivendo e autoproducendo una serie di brani per raccontare emozioni e stati d’animo di quel periodo difficile.  L’Auditorium, progettato e realizzato negli anni Cinquanta dall’architetto Giuseppe Samonà, è stato oggetto di una importante opera di recupero, finanziata con fondi europei che ha riprodotto, nel rispetto dei vincoli architettonici della Soprintendenza Archeologica, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bari, la conformazione geometrica e compositiva originaria del teatro, conservandone gli elementi caratterizzanti.

“La Regione Puglia e la ASL di Bari hanno ristrutturato questo teatro – ha commentato il presidente Michele Emiliano  – che era nascosto nell’ex Cto, sede della direzione strategica della ASL, per consentire a tutte le strutture del Dipartimento Salute Mentale di utilizzarlo come una terapia ma anche di aprirlo al territorio. Oggi abbiamo ascoltato i ragazzi del centro Gippsi che durante il lockdown, quando temevano di non avere più il loro riferimento nella assistenza territoriale, sono riusciti attraverso la musica, la creatività e la poesia, a mantenere la loco condizione nella migliore delle possibilità. Questo teatro è un caso abbastanza unico in Italia ed è una terapia per la nostra salute mentale” – ha concluso.

Il teatro, con i suoi 95 posti a sedere (82 in platea e 13 in galleria), ospitava negli anni Cinquanta convegni, conferenze scientifiche, incontri tra gli ospiti ricoverati presso la struttura ospedaliera dell’epoca e per le proiezioni cinematografiche. Oggi, riqualificato con un progetto coerente con l’originale, avrà la funzione di laboratorio di arte terapia: sarà affidato al Dipartimento Salute Mentale per attività riabilitative in favore di pazienti con disagi di natura psichica, coinvolti in percorsi di recovery, che sono una parte essenziale dei trattamenti delle psicosi. Gli spazi ristrutturati saranno infatti impiegati in particolare per spettacoli teatrali, musico terapia, corsi di cinematografia e fotografia, laboratori di musica e scenografia. L’iter di recupero del bene è cominciato nel 2016 con la firma del primo protocollo, come ha ricordato il direttore del Dipartimento Salute Vito Montanaro, all’epoca direttore generale della ASL.

“Il teatro prima era un sogno, poi è diventato progetto oggi è realtà –  ha commentato Montanaro – aver recuperato un pezzo di questo immobile storico per scopi a carattere sanitario mi dà grande soddisfazione.  Questo è un centro di cura e insieme un punto di bellezza che aiuta nei percorsi di cura” – ha concluso. La “riqualificazione del teatro” – ha spiegato l’assessore alla Sanità, Pierluigi Lopalco – rientra in una serie di investimenti che la ASL sostenuta dalla Regione ha compiuto in questo ambito di assistenza, al disagio mentale”.  L’Auditorium, dunque, sarà la sede per la creazione di gruppi di socializzazione, per la promozione della salute e di gestione delle emozioni. I percorsi di riabilitazione rientrano nella prevenzione secondaria: quando le persone sperimentano problemi di salute mentale, infatti, rischiano di non poter mantenere le loro relazioni e svolgere le proprie attività. Spesso perdono il lavoro, interrompono gli studi, e vengono esclusi da molte attività sociali. La riabilitazione è un recupero efficace di tutti questi aspetti.

Anche la scelta del nome, “Arcobaleno” non è casuale. “Ci siamo fatti guidare da un’immagine di positività e di buon auspicio per il futuro, dopo la fase critica della emergenza Covid – ha spiegato infine il dg Sanguedolce. L’immobile è sottoposto a tutela e viste le rilevanti caratteristiche storico-architettoniche del bene culturale interessato dall’intervento, nella realizzazione del progetto si è tenuto conto dei pareri della Soprintendenza Archeologica, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bari.

“La possibilità del riutilizzo di spazi architettonici relativi ad una macchina teatrale – ha commentato infine il direttore del Dipartimento Salute Mentale, Domenico Semisa – apre scenari suggestivi nell’ambito della riabilitazione psicosociale e innovativi nello spazio pubblico. Le attività avranno diversi obiettivi: promuovere la vita di relazione, supportare gli utenti nello svolgere attività artistiche e di inclusione sociale, e favorire la crescita personale” – ha concluso. Il Dipartimento di Salute Mentale della ASL Bari occupa attualmente 375 operatori, tra cui psichiatri, psicologi, assistenti sociali, infermieri, tecnici della Riabilitazione Psichiatrica, educatori, nonché dipendenti amministrativi. Il DSM dispone di sette Centri di Salute Mentale per l’assistenza psichiatrica territoriale, di 2 Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura ospedalieri e di 3 strutture a valenza dipartimentale. Si tratta, in particolare, del Centro GIPSSI, incaricato della gestione degli esordi psichiatrici e dotato di un Centro Diurno Riabilitativo, della Unità Operativa che si occupa dell’assistenza e riabilitazione dei detenuti affetti da patologie psichiatriche all’interno degli Istituti di Pena e della Unità Operativa per la cura dei Disturbi del Comportamento Alimentare. Infine, il DSM opera attraverso un Centro Diurno a gestione diretta: il Centro Diurno Cunegonda che focalizza la sua attività sull’inclusione lavorativa.

Dal 1° gennaio ad oggi vengono assistiti 14.141 utenti, di cui 4.142 nuovi contatti. Dall’inizio dell’anno sono state erogate 194.867 prestazioni, compresi 10.860 interventi prettamente riabilitativi eseguiti anche su gruppi di pazienti presso i Centri di Salute Mentale. Le attività riabilitative sono parte integrante della terapia psichiatrica territoriale e da ora vedranno come punto di riferimento imprescindibile il nuovo “Auditorium Arcobaleno”, restituito alla piena operatività.

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