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Bari, la virologa Chironna sulla variante Omicron: “Vaccinare i bambini tra 5 e 11 anni”

Pubblicato da: redazione | Dom, 28 Novembre 2021 - 18:00
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L’Italia si ritrova fronteggiare la sequenza riconducibile alla nuova variante Omicron del Coronavirus. Il paziente zero sul territorio nazionale ha acceso l’allarme di questi giorni sui viaggiatori di rientro dall’Africa australe tra i dubbi sull’efficacia dei vaccini e la maggiore contagiosità anche tra i più piccoli.

Da Bari, la virologa del Policlinico Maria Chironna ha pubblicato una lunga analisi sulla nuova variante Covid. “Niente panico ma precauzioni sì – scrive Chironna -. Se c’è stata una cifra costante in questa pandemia, quella è stata la scoperta di come SARS-CoV-2 possa spiazzarci e metterci di fronte ad apparenti cambi improvvisi di scenari. Apparenti perché, invece, sappiamo bene che i virus, soprattutto quelli con genoma ad RNA, possono mutare e darci dei grattacapi. Un po’ di tempo fa, chi allertava sul possibile impatto delle varianti di SARS-CoV-2 sull’epidemiologia della malattia e anche sulla possibilità di “escape” (evasione) dalla risposta immunitaria, dopo la messa in campo dei vaccini, veniva liquidato come “terrorista”.

“Poi tutto è stato più chiaro quando, ahimè, è arrivata prima la variante alfa (ex inglese) ed infine la delta (ex indiana). In poco più di un anno queste varianti hanno fatto il giro del mondo e causato altre ondate epidemiche. Ora si tratta di capire che ruolo potrà avere questa nuova variante sull’andamento della pandemia. È chiaro che seguire il virus, per capire come si evolverà, è fondamentale per potergli sbarrare la strada”.

“Perché la variante “Omicron” è stata designata proprio ieri come “Variant of Concern, variante di preoccupazione o VOC, dall’OMS? Isolata e caratterizzata per la prima volta in Sudafrica (encomiabile la tempestività della comunicazione), questa variante di SARS-CoV-2 ha un numero davvero impressionante di mutazioni nella proteina “spike” e non solo. Pare sia in grado di causare reinfezioni con una maggiore frequenza rispetto alle altre VOC e che si stia diffondendo in molte province del Sudafrica e in paesi vicini, a conferma della significativa maggiore trasmissibilità e diffusibilità. Dati ufficiali riportano come il 90% dei nuovi casi a Johannesburg e nella regione del Gauteng sia legato alla Omicron”.

“Ad ora non ci sono ancora elementi di preoccupazione da noi. Di questa variante nel nostro paese non vi è traccia. Però è stata intercettata dai sistemi di sorveglianza di Israele, Hong Kong e Belgio. E casi sospetti sono stati segnalati anche altrove in Europa. Sospendere i voli da e per il Sudafrica può essere momentaneamente utile ma sappiamo bene che, se una variante è molto più contagiosa e diffusibile, se avrà un vantaggio selettivo, varcherà tutti i confini e si diffonderà. Lo farà. Sappiamo bene che alcuni virus non conoscono barriere. È solo questione di tempo. È assolutamente prematuro allarmarsi e anche spingersi a fare previsioni. Gli scienziati seri non sono maghi, non fanno previsioni senza basi, ma analizzano dati, leggono lavori scientifici e solo dopo si esprimono. Ora, certo, bisogna alzare la guardia ancor di più e intercettare tempestivamente, se arriverà, questa variante”.

“Quello che sappiamo, da notizie che arrivano dalle stesse zone in cui si sta diffondendo, è che con i vaccini si prevengono le forme severe da variante Omicron. Perciò bisogna continuare a vaccinare e, anzi, estendere la platea dei vaccinabili, comprendendo i bambini tra 5 e 11 anni”.

“Piuttosto, l’emergenza di questa variante in Sudafrica, dove le coperture vaccinali sono estremamente basse, deve riportare all’attenzione il tema dell’accesso dei paesi più poveri alla vaccinazione. L’OMS ha chiaramente rimarcato l’importanza di questo punto cruciale. È indispensabile discutere della questione dei brevetti e della disponibilità delle tecnologie per la produzione dei vaccini in altri paesi del mondo. La pandemia è affare globale. Non bisogna dimenticarlo mai”, conclude Chironna.

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