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Da SpaccaBari al San Nicola “ecosostenibile”, l’impegno di “zio Gino”: “Tramandare la magia dei mestieri antichi”

Pubblicato da: Adalisa Mei | Ven, 27 Gennaio 2023 - 07:30
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L’esposizione dei presepi al Fortino ‘SpaccaBari’ (denominata anche la ‘SpaccaNapoli pugliese’) è stato un grande successo. La tradizionale mostra dei maestri artigiani di presepi, giunta quest’anno alla 18esima edizione, ha visto la partecipazione questo Natale di una trentina di artisti di casa nostra e di varie regioni italiane. Nonostante sia stata organizzata una edizione più ridotta, rispetto agli anni pre-pandemia, non sono mancate le novità. Ma soprattutto, come raccontano gli stessi organizzatori, sono stati tanti i visitatori, arrivati anche da fuori città.

E’ fiero del successo riscontrato, Biagio Diana, uno degli ideatori della mostra. “Ora però è tempo di pensare al futuro – racconta –  per continuare a dare il mio contributo, artistico e non, per la crescita della mia città”. Conosciuto a Bari come ‘zio Gino’ ha scritto un libro sulla storia e l’arte dei presepi e da tempo è volontario in una scuola di Bari vecchia.

L’artista ora si dedica alla produzione di statuette di san Nicola: “Raccolgo – spiega – materiali direttamente nelle campagne”. Una scelta quindi quella di Diana ecostenibile: “Assemblo ogni pezzo della natura – prosegue – con tanto amore. Il mio sogno? Trovare una location a Bari per esporre la mia arte e San Nicola, il patrono della nostra città”.

“Vorrei organizzare dei corsi per tramandare quest’arte – racconta ancora ‘Zio Gino’ – magari anche ai turisti. Un’arte che vorrei si diffondesse con la creazione di piccole botteghe artigianali nel borgo antico. Vorrei poter portare tra le nostre strade la magia dei mestieri antichi, per promuovere il recupero e la diffusione delle tradizioni della nostra Bari e per offrire un futuro migliore ai giovani di Bari vecchia”.

‘Zio Gino’, insomma, è un uomo che ha fatto della sua arte un mezzo per produrre cultura. “Mi piacerebbe – conclude – che  l’amministrazione considerasse il mio impegno culturale per la città. Come? Anche una targa, o qualsiasi dimostrazione per quanto faccio”.

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