LUNEDì, 29 APRILE 2024
72,806 ARTICOLI
Dir. resp.:Samantha Dell'Edera
redazione@borderline24.com

Per segnalazioni: +39 375 5535222
72,806 ARTICOLI

Direttore Responsabile: Samantha Dell'Edera
Per segnalazioni:
Cell. +39 375 5535222
Email: redazione@borderline24.com

In aumento i tumori, quello al seno il più diagnosticato

Il tumore del polmone è oggi il big killer nelle donne

Pubblicato da: redazione | Mar, 12 Dicembre 2023 - 10:25

Un’ondata di casi di tumore ha caratterizzato il post-pandemia in Italia. In tre anni, l’incremento è stato infatti di 18.400 diagnosi: erano 376.600 nel 2020 e nel 2023 sono stimate 395.000 nuove diagnosi (208.000 negli uomini e 187.000 nelle donne). Al contempo è calata in modo preoccupante l’adesione agli screening di prevenzione, ma i passi avanti della ricerca hanno consentito di salvare 268mila vita in 13 anni.

È il censimento ufficiale, giunto alla tredicesima edizione, che descrive gli aspetti relativi alla diagnosi e terapia delle neoplasie grazie al lavoro dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), Airtum (Associazione Italiana Registri Tumori), Fondazione Aiom, Osservatorio Nazionale Screening (Ons), Passi (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia), Passi d’Argento e della Società Italiana di Anatomia Patologica e di Citologia Diagnostica (Siapec-Iap), raccolto nel volume ‘I numeri del cancro in Italia 2023’ presentato oggi al Museo dell’Istituto Superiore di Sanità.

Il tumore più frequentemente diagnosticato, nel 2023, è il carcinoma della mammella (55.900 casi), seguito dal colon-retto (50.500), polmone (44.000), prostata (41.100) e vescica (29.700). E, nei prossimi due decenni, il numero assoluto annuo di nuove diagnosi oncologiche nel nostro Paese aumenterà in media ogni anno dell’1,3% negli uomini e dello 0,6% nelle donne. Nel 2022, inoltre, si assiste a livello nazionale a un calo del 3% della copertura degli screening mammografico (43%) e colorettale (27%), che nel 2021 erano tornati ai livelli prepandemici. È drastica la diminuzione al Nord, dove l’adesione alla mammografia è passata dal 63% nel 2021 al 54% nel 2022 e quella allo screening colorettale è in discesa dal 45% al 38%.

Se in 13 anni sono 268mila le vite salvate dal cancro grazie ai progressi della ricerca, il tumore del polmone è oggi il big killer nelle donne. Lo rileva il report ‘I numeri del cancro in Italia’ presentato oggi all’Istituto superiore di sanità. “In entrambi i sessi il numero osservato di morti causate da tutti i tumori è stato ogni anno, dal 2007 al 2019, inferiore al numero atteso rispetto ai tassi medi del 2003-2006 – sottolineano Fabrizio Stracci (presidente Airtum) e Diego Serraino (direttore Epidemiologia Oncologica e Registro Tumori del Friuli Venezia Giulia) -. In particolare, sono stati stimati negli uomini 206.238 e nelle donne 62.233 decessi in meno rispetto a quelli attesi, equivalenti a una diminuzione del 14,4% e del 6,1%. Il dato più eclatante riguarda la mortalità per cancro del polmone, causato in più dell’80% dei casi dal fumo. Negli uomini, il 36,6% delle morti oncologiche evitate nel periodo 2007-2019 è legato ai progressi compiuti nella lotta al
tabagismo, oltre che alle migliorate pratiche diagnostico-terapeutiche. Nelle donne, a pari opportunità di diagnosi e cura, è stato documentato un eccesso di 16.036 morti per carcinoma polmonare, il 16% in più di quanto atteso. Un quadro che riflette una diversità di genere nella diffusione dell’abitudine di fumare nel corso del tempo e che suggerisce l’opportunità di portare avanti con forza la lotta al tabagismo”. L’abitudine tabagica “è più frequente fra gli uomini, fra i più giovani, nel Centro-Sud ed è fortemente associata allo svantaggio sociale”, afferma Maria Masocco, responsabile scientifico dei sistemi di sorveglianza Passi e Passi D’Argento. Resta poi aperta anche la grande sfida della prevenzione secondaria. Solo lo screening cervicale, spiega Paola Mantellini, direttrice Osservatorio Nazionale Screening, “mostra un andamento un pò diverso rispetto agli altri programmi, con valori complessivi pre-pandemici intorno al 39%, un calo al 23% nel 2020, un livello di copertura del 35% nel 2021 e un ulteriore avanzamento pari al 41% nel 2022”. Nel 2022 il miglioramento della copertura rispetto al 2021 è, almeno in parte, da imputare alla maggiore estensione degli inviti alla popolazione con una contemporanea transizione da Pap test a Hpv test a partire dai 30 anni di età.

© RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE RISERVATA - Borderline24.com
Ti invitiamo a usare i bottoni di condivisione e a non copiare l'articolo.

Turismo, Roma e Nizza le mete...

Secondo Trainline quest’anno sul podio delle città più prenotate dagli italiani...
- 28 Aprile 2024

San Nicola a Bari, sorteggiati i...

Dopo la cerimonia, per la prima volta organizzata nella sezione navale...
- 28 Aprile 2024

Pomodori, in Puglia servono contratti e...

Servono contratti e prezzi adeguati quando i trapianti di pomodoro a...
- 28 Aprile 2024

Al pronto soccorso evitabile un accesso...

I Pronto soccorso, costantemente sovraffollati e in sofferenza, si confermano il...
- 28 Aprile 2024