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Bari, l’altra faccia del Natale: “In aumento povertà e solitudine”

Dal caro bollette all’assenza del reddito di cittadinanza. Il racconto di Michele Tataranni, presidente dell’associazione In.Con.Tra

Pubblicato da: Francesca Emilio | Gio, 21 Dicembre 2023 - 17:29

“Quest’anno la situazione è grave, la criticità è alta soprattutto per le famiglie, sono almeno 900 quelle in difficoltà che ci hanno contattati. Daremo assistenza a oltre 4mila persone in totale nel periodo natalizio, ma non solo”. A raccontarlo a Borderline24 è Michele Tataranni, presidente dell’associazione In.Con.Tra, intervenuto in merito alla soglia di povertà che, quest’anno, risulta particolarmente aumentata. Dal caro bollette al calo dei sussidi del reddito di cittadinanza, ma non solo: anche tanta solitudine con persone, tra cui famiglie, con papà, mamme e bimbi, ma anche immigrati e senza tetto, costretti a “vivere alla giornata”  e, di fatto, a “sopravvivere”. Sono solo alcune delle problematiche evidenziate da Tataranni fortemente preoccupato per le condizioni in cui molti sono costretti a vivere e per il timore di non riuscire ad aiutare tutti, in un periodo, quello natalizio, in cui  per molti diventa ancora più tangibile.

“Purtroppo quest’anno la situazione si è aggravata – ha evidenziato Tataranni – si sono rivolti a noi non solo senza tetto e comunità rom o immigrati, ma anche tante famiglie che non riescono letteralmente ad arrivare a fine mese. Molti vengono da noi per pranzare o cenare, non riescono neanche ad assicurarsi un pasto. L’aumento delle bollette e il calo dei sussidi del reddito di cittadinanza ha giocato un ruolo fondamentale in questo. A questo si aggiunge anche l’emergenza freddo, non solo per chi vive in strada, ma anche per le famiglie. Molti non riescono più a pagare le bollette e rinunciano al riscaldamento. Ci sono situazioni molto precarie e il problema principale è che non possiamo aiutare tutti, dobbiamo fare una scrematura” – ha spiegato.

Le esigenze di chi si rivolge all’associazione sono molteplici. Non solo un pasto caldo, ma anche la necessità di trovare il modo di effettuare un percorso che possa portare a un cambiamento di vita. “Ci sono molte situazioni gravi e qui al Sud non è facile, ammettiamolo – prosegue – la possibilità di trovare lavoro qui è inferiore rispetto al Nord.  E’ anche una questione di cultura, per quello noi premiamo molto affinché chi si rivolge a noi possa non solo avere un supporto a trecentosessanta gradi, ma possa anche avere accesso ad una formazione che renda possibile diminuire anche la povertà educativa. Riceviamo quotidianamente telefonate di supporto, sia da chi assistiamo, sia da chi non assistiamo. Le famiglie chiedono aiuto per un pasto caldo per i propri bimbi, ma anche per  l’assistenza sociale. Hanno bisogno di tamponare le emergenze. Qui è molto dura avviare la macchina della burocrazia, noi infatti interveniamo il giorno stesso e ci siamo fino a quando ce n’è bisogno. Ci siamo con il supporto psicologico, sociale, ma ci siamo anche con la nostra presenza, con i nostri market o anche solo per la compagnia, per non lasciare solo nessuno affinché tramite una chiacchierata con i nostri amici in difficoltà, non solo si possa creare una connessione umana ma anche un aiuto concreto” – evidenzia.

“Attualmente – prosegue – affianchiamo moltissime persone. C’è grande collaborazione in ambito welfare, ma bisogna continuare a lavorare per migliorare, in particolare sul fronte del supporto emergenziale. Abbiamo bisogno di volontari, purtroppo vedo spesso un unione tra il mondo delle parrocchie e le associazioni laiche. Dovrebbe esserci collaborazione per aiutare più persone possibili. Per questo siamo spesso nelle scuole, i giovani che hanno scelto di sposare il mondo del volontariato oggi sono le nostre colonne portanti. A Bari sono in aumento i senza fissa dimora, alcune famiglie vengono anche a cenare in piazza Balenzano. La povertà più grande è anche quella della solitudine. In tanti non hanno famiglia, sono soli. E dove non c’è famiglia c’è povertà. Noi cerchiamo di dare massima dignità ai nostri amici, a chi si rivolge a noi. Sappiamo sempre dove trovarli, l’unità di strada anche, fa tanto. Ma organizziamo molte attività, anche in mattinata, come il caffè letterario dalle 9 alle 12. Cerchiamo di esserci sempre perché altrimenti molti non saprebbero dove andare e come fare a sbrigare alcune faccende.  La bellezza del volontariato è la possibilità del confronto. In.Con.Tra è un luogo che è casa di chi casa l’ha persa ed è famiglia per chi una famiglia non ce l’ha” – ha aggiunto.

Anche per queste festività l’associazione si è attivata. Oltre all’unità mobile prevista nella serata di ieri, 24 dicembre, per donare pacchi, ci saranno eventi anche il 26 dicembre, il 31 e il primo gennaio e nel giorno dell’epifania. “Quest’anno – spiega infine Tataranni – abbiamo voluto organizzare la festa di capodanno in città e non lontano dal centro, così che possa essere più facile raggiungerci. Attendiamo questi momenti con gioia, perché così possiamo essere presenti per i nostri amici in difficoltà. Noi crediamo molto nel valore del volontariato e quando lo vivi si ha la possibilità di avventurarsi in esperienze che ti cambiano. La gente bella c’è e noi crediamo negli esseri umani. Questo Natale abbiamo avuto un grande regalo, noi non vogliamo soldi, ma supporti concreti e un ringraziamento speciale va a Pino Stimola che oltre a farina, latte, olio e zucchero, ci ha donato un muletto elettrico per scaricare e uno per caricare la merce. Sembra un regalo poco utile invece è meraviglioso: renderemo più celeri le nostre attività e ci metteremo meno a prepararci per raggiungere i nostri amici. Così, uniti, possiamo fare progressi ed essere davvero vicini a chi ne ha bisogno. Per il 2024 abbiamo in cantiere diversi progetti e molti saranno possibili grazie alle collaborazioni” – conclude.

Foto repertorio

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