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Puglia, sempre più giovani scelgono la vita in campagna: “Più sereni”

La storia di alcuni pugliesi che hanno scelto di tornare a "sporcarsi le mani di terra" lasciandosi alle spalle la certezza di un posto fisso per una vita "più umile"

Pubblicato da: Francesca Emilio | Sab, 2 Marzo 2024 - 16:49

Una casetta dispersa in campagna, tra paesaggi incontaminati, animali e terra di cui prendersi cura. È così che ha scelto di vivere Angelo, 37enne, che sin da piccolo sognava di allontanarsi dal caos della città per vivere “lontano dalle prigioni del consumismo” facendo il contadino e da quattro anni ha realizzato il suo sogno, spinto da una forte vocazione, ma anche dalla voglia di cambiare drasticamente la sua vita, senza “l’ansia del lavoro fisso”. Ma non è l’unico, sono tanti, sempre di più, i giovani che scelgono di tornare a “sporcarsi le mani” con la terra lasciando quella che per molti è la certezza di un lavoro stabile “in un ufficio”, per ottenere in cambio la possibilità di auto produrre il proprio cibo e magari,  anche di venderlo.

È un ritorno al passato, al ricordo dei nonni che “zappavano la terra” che in Puglia, sembra essere diventata “una scelta di vita quasi obbligata” per alcuni, soprattutto dopo la pandemia, in cui tanti hanno sperimentato ritmi di vita lenti e meno frenetici che hanno portato ad un cambio di prospettiva. Scelta che, qualsiasi sia la motivazione che porta a realizzarla, non viene vista di buon grado da molti per via delle incertezze. Ma non è il caso di Angelo che invece, ha scelto questo mestiere senza troppe paura. “La mia è una scelta fortemente voluta, diversa però da quella fatta da tanti altri – ha spiegato – molti scelgono questo come stile di vita, mantenendo però il proprio lavoro e vivendo parallelamente una vita al naturale. Io no, ho sempre voluto fare questo e dopo diversi tentativi ho capito che non volevo e non potevo fare altro. Nasco da una famiglia formata da tanti parenti, non era ricca, non potevamo permetterci chissà cosa. I miei per fortuna mi hanno cresciuto bene, ma nessuno di loro mi ha inculcato la passione per questo lavoro. Devo ringraziare mio nonno materno che, anche se non ho mai conosciuto di persona – ha spiegato – si occupava di otto figli coltivando e cacciando. Faceva questo per dare da mangiare ai figli. Sento di aver preso da lui questa passione, perché mamma e papà non hanno portato avanti nulla di tutto questo, hanno intrapreso altre strade” – evidenzia.

“Io sono cresciuto sulla Murgia dove mi piace vivere – prosegue – non ho ansia, forse sono una delle poche persone al mondo a vivere così. Non ho paura di non arrivare a fine mese, non ho paura che qualcosa possa andare storto. Anche se tante cose vanno male, c’è sempre una soluzione. Non ho soldi da parte, sopravvivo alla giornata, nel senso di quello che do e di quello che ricevo. Se devo fare un progetto, provo a mettere qualcosa da parte per realizzarlo. Per il resto vado avanti con pratiche molto simili a quelle del baratto, non è impossibile” – sottolinea.  Angelo, oggi, dopo aver provato altre vie, tra cui anche un lavoro in una prestigiosa azienda, vive in una casa isolata, circondata dalla natura, ma anche da tanti animali di cui si prende cura. Non si sveglia presto come tutti pensano, ci tiene a precisarlo per “sfatare il mito del contadino in piedi già alle 4 del mattino”.

“Mi sveglio sempre intorno alle 7, bevo un caffè, esco e controllo gli animali – racconta –  tra loro galline, tacchini ecc. Poi resto in campagna fino a quando il sole non va via, poto gli alberi, faccio tante cose. La mia giornata è sempre piena, ma mi prendo il mio tempo. Ogni giorno è diverso dall’altro e questo è bellissimo. Lo stipendio? È a periodi. Dipende da come va, ma me la cavo riuscendo a tamponare le spese fisse. Per sei mesi ho preso uno stipendio altissimo, ma non mi rendeva felice quella vita. Quattro anni fa ho deciso di dedicarmi solo a questo e adesso sto valutando di aprire una piccola azienda agricola. Lo faccio perché sto bene, riesco a sopravvivere. Tanti lavorano, ma non hanno mai tempo per vivere. Non sono felici, cercano solo di rendere più bella l’apparenza che li circonda. Io sono felice di quello che ho realizzato con tanta pazienza e umiltà, sicuramente non mancano i momenti difficili, ma nella semplicità del percorso di vita scelto non manca mai la felicità e la voglia di rimboccarmi le maniche ogni giorno per fare sempre meglio” – ha concluso.

Alle parole di Angelo fanno eco quelle di Lucia (nome di fantasia) che, con il suo compagno, da poco ha iniziato a prendersi cura di un terreno. “Dopo la pandemia mi sono resa conto che la vita in città mi stava stretta, con tutti quei ritmi frenetici e le scadenze – ha spiegato – così, con il mio compagno, abbiamo comprato un pezzetto di terra nel Barese. Non siamo nati contadini, molte cose non sappiamo nemmeno come si fanno, ma quest’anno abbiamo venduto per la prima volta l’olio prodotto con le olive dei nostri alberi ed è stato molto bello. Abbiamo scoperto un mondo, ci sono tanti giovani che come noi hanno scelto di fare questo lasciandosi alle spalle una vita che in tanti casi non è vita, molti qui in Puglia, ma tanti in realtà sono andati via, dove si costruisce di meno. Adesso viviamo in una piccola casetta, ci accontentiamo di poco e non sappiamo effettivamente se andrà bene o no, ma siamo felici” – ha concluso.

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