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Bari, lo sport “negato” nelle periferie: “Chiude anche il palazzetto”

Negli anni costruiti tanti spazi per lo sport all’aperto, ma resta un solo palazzetto nel municipio 5 per le attività al chiuso. La denuncia di alcuni residenti

Pubblicato da: Francesca Emilio | Sab, 9 Marzo 2024 - 16:27

“Nel Municipio 5 abbiamo solo un palazzetto per lo sport al chiuso. Negli anni hanno costruito playground, campetti all’aperto, ma non hanno pensato a lasciare in eredità qualcosa in più per i giovani che spesso, per poter praticare il loro sport preferito, a causa dei pochi spazi e della tanta richiesta, sono costretti o a rinunciare o ad andare altrove. È ingiusto”. A raccontarlo a Borderline24 sono i residenti che non nascondono la propria disperazione in merito. Ma andiamo per gradi.

L’unico spazio per lo sport agonistico al chiuso nel Municipio 5 (non vanno infatti considerate le palestre scolastiche, molte delle quali non regolamentari per l’agonismo e in condizioni non ottimali) è il Centro Sportivo San Pio che è passato nelle mani delle associazioni del territorio che giorno dopo giorno, se ne stanno prendendo cura, non con poche difficoltà. Adesso, quel palazzetto, dove oggi si pratica basket, pallavolo e pattinaggio, dovrà essere chiuso per i lavori di ristrutturazione, si tratta di lavori (di natura straordinaria, a causa di assenza di manutenzione ordinaria negli anni) necessari e fortemente voluti dalle stesse associazioni che però, non avendo nessun altro spazio al chiuso, rischiano di restare ferme per un tempo che attualmente è indefinito.

A pagarne le conseguenze saranno gli utenti, tra loro tanti bambini e bambine. Da qui, la rabbia di genitori e nonni che evidenziano la mancanza di strutture in altre zone, come ad esempio a Palese, nella zona 167 o a Catino, dove, evidenziano “gli spazi per costruire ci sarebbero, ma hanno scelto di investire in altro”.

“Sono anni che ripetiamo la stessa storia – spiega un papà – non abbiamo spazi per lo sport al chiuso. E cosa hanno fatto? Hanno costruito diversi giardini e playground all’aperto, per carità, bellissimi e poi, al posto di costruire un altro palazzetto che possa ospitare le attività e i campionati, stanno costruendo un campo da rugby a Catino, lì dove un tempo talaltro c’era un campo da calcio che hanno mandato in rovina. Non ha davvero senso, a mio parere. Uno spazio solo al chiuso in un grande Municipio è una vergogna. A Palese non c’è nulla. Sicuramente un senso per le scelte fatte c’è per chi ha preso queste decisioni, ma il nostro è un Municipio grande, ci sono tanti cittadini che potrebbero fare un Comune e i bambini, i ragazzi e anche le associazioni, non hanno bisogno di un campo da rugby o di playground, hanno bisogno di quello, ma anche di altri spazi per lo sport. Ci vuole tanto a capirlo?” – ha concluso.

Adesso a preoccupare, così come già evidenziato mesi fa, in seguito al sopralluogo del sindaco Antonio Decaro al campo sportivo San pio, per via della messa in posa del nuovo manto erboso nel campo da calcio, sono i lavori che interesseranno il palazzetto. “Dove andranno i nostri figli? – ha spiegato una mamma – dove saremo costretti ad accompagnarli? Sono anni che chiediamo uno spazio al chiuso, ma veniamo ignorati. Ci voleva tanto a pensarci prima, a dare uno spazio in più? Qui ci sono tante realtà, ma anche poche possibilità per farle emergere. Le associazioni, se non fosse per il fatto che sono unite e pensano prima ai giovani del territorio e poi ai profitti, litigherebbero tra loro. Non sappiamo quanto dureranno i lavori, non si sa nemmeno quando partiranno in realtà, avevano detto tra “poche settimane”, ma è già passato del tempo. Siamo preoccupati, già così tanti lasciano lo sport” – conclude.

Particolare rammarico c’è, in particolare, per Palese. “Possibile che per fare sport bisogna per forza prendere l’auto? – ha detto una cittadina – qui a Palese non hanno proprio pensato a nulla. Hanno costruito i playground nella zona 167, ma anche tante case. I cittadini aumentano, così come i bimbi e i ragazzi che vogliono fare sport, per fortuna, ma non c’è nessuno spazio, se non quell’unico palazzetto a San Pio, disastrato, sempre pieno. Mettere due giostrine e fare campetti all’aperto e chiusi in zone molto popolate dovrebbe essere la normalità compresa nelle progettazioni. Alle scuole servono palestre regolamentari e palazzetti dello sport che permettano di non far perdere la voglia di fare attività perché costretti a spostarsi lontano. Se chiediamo di fare qualcosa, anche per noi adulti, ci rispondono che non ci sono orari liberi se non dopo le 23, perché giustamente, il palazzetto uno è ed è già sicuramente difficile gestirlo così” – conclude.

Non solo problematiche per gli spazi al chiuso. “Mia nipote – spiega una nonna – gioca a calcio in una società che prima si allenava nel campo di San Pio. Adesso, per via dei lavori, sono dovuti andare a Triggiano. Molti hanno rinunciato ad accompagnare figli e nipoti, noi facciamo tanti sacrifici per fare in modo di non perdere questa opportunità. Possibile che in tanti anni non si sia pensato a costruire spazi in più per lo sport? Possibile che sia così facile abbandonare i ragazzi del quartiere e le associazioni, costrette a spostarsi o a chiudere le porte per via della grande richiesta e della mancanza di spazio?” – ha concluso senza nascondere la rabbia.

Sulla questione della carenza di spazi per lo sport erano già intervenute le realtà del territorio che negli anni si erano battute molto affinché non restassero inascoltate le loro proposte relative proprio alla realizzazione di un secondo impianto sportivo per le attività, agonistiche e non. Diverse le problematiche relative alla carenza di spazi che hanno portato negli anni a dover dichiarare alcuni corsi “sold-out”. Oggi le stesse, si dichiarano fiduciose. “Non vogliamo perdere la speranza. Stiamo premendo affinché i ragazzi del quartiere non perdano la possibilità di fare il proprio sport preferito nel loro territorio – spiegano – vogliamo lasciare un’eredità al quartiere e speriamo di avere presto risposte per poter ottenere uno spazio al chiuso in più, così da non dover più avere paura che venga negato lo sport a nessuno, bambini e adulti. Ci stiamo confrontando costantemente con le istituzioni, attendiamo fiduciosi” – concludono.

Foto Maps zona 167 Palese

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