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Estorsione e minacce ad un imprenditore del Barese, 5 arresti

I cinque contigui al clan Capriati

Pubblicato da: redazione | Mer, 19 Febbraio 2025 - 10:56
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Alle prime luci dell’alba, la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa, lo scorso 17 febbraio, dal G.I.P presso il Tribunale di Bari, su richiesta di questa Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di cinque soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, della tentata estorsione, operata con metodo mafioso, accertamenti compiuti nella fase delle indagini preliminari, che necessitano della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa, ai danni di un imprenditore edile, titolare della ditta appaltatrice dei lavori di miglioramento della viabilità di accesso alla nuova fermata R.F.I. – Rete Ferroviaria Italiana di Modugno.

L’indagine trae origine dalla denuncia dell’imprenditore, al quale era stata richiesta la somma di centomila euro per poter continuare nella realizzazione dell’opera appaltata. Di fondamentale importanza sono state certamente le dichiarazioni dei dipendenti dell’azienda estorta i quali, oltre a ripercorrere, puntualmente, i vari episodi, sono stati in grado di descrivere e riconoscere gli autori delle azioni estorsive.

Non trascurabili, dal punto di vista investigativo, sono state le immagini delle telecamere di video sorveglianza, acquisite ed analizzate da personale della Squadra Mobile della Questura di Bari, che è riuscito a ricostruire compiutamente gli eventi.

I fatti fanno riferimento a diversi episodi, che hanno avuto inizio lo scorso agosto e sono terminati a gennaio di quest’anno, allorquando gli indagati, per dimostrare la serietà delle minacce, hanno nuovamente fatto ingresso nel cantiere, schiaffeggiato uno dei collaboratori della vittima, cospargendo di benzina un escavatore, minacciando di incendiarlo e riferendo che sarebbero tornati il giorno successivo con del potente esplosivo, se l’imprenditore non avesse pagato. Anche per tale ragione il Giudice, accogliendo in toto le richieste di questa Procura della Repubblica, ha contestato loro il metodo mafioso.

I soggetti destinatari del provvedimento cautelare sarebbero da ricondurre alla criminalità organizzata di Modugno e da ritenersi contigui al clan Capriati.

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