Si è basato sull’importanza dell’ascolto l’incontro organizzato questa mattina per inaugurare, nell’ambito del progetto “A un passo da te”, lo sportello mobile dell’APS G.I.R.A.F.F.A. realizzato in partenariato con A.S.D. The Studio, con il Liceo Scientifico Statale “Gaetano Salvemini” e con l’Istituto Comprensivo “B. Grimaldi -L. Lombardi” di Bari.
Un camper che riporta il numero di emergenza nazionale 1522 e il logo dell’associazione, che invita le donne di ogni età a conoscerlo, a denunciare, a sentirsi meno sole. Un punto per parlare e ascoltare, per ritrovare la forza necessaria per tornare ad amarsi. L’ascolto è il bisogno primario per l’85,9% delle donne che si rivolgono ai centri antiviolenza. All’ascolto fanno seguito la richiesta di sostegno psicologico nella gran parte dei casi, l’assistenza legale, la consulenza sociale e di orientamento. Spesso però, la difficoltà iniziale sta proprio nel trovare il coraggio e compiere il primo passo che porta al Centro antiviolenza in cui incontrare operatrici formate, affidabili, di cui fidarsi e con cui creare una relazione empatica, donne pronte ad ascoltare altre donne in maniera non giudicante.
Sul camper, che raggiungerà le scuole, i quartieri più periferici, ma anche i tanti luoghi affollati dalle più giovani e dalle donne più sole, sarà possibile trovare operatrici specializzate che le intercetteranno e le accoglieranno per ascoltarne i bisogni ed eventualmente accompagnarle al Centro antiviolenza e/o andarle a prendere successivamente.
L’inaugurazione è stata anche l’occasione per fare il punto su quanto fatto sul territorio. <<“A un passo da te” è un progetto finanziato da Puglia Capitale sociale, grazie al quale possiamo inaugurare lo sportello mobile che attuiamo con il nostro camper. Andremo incontro alle donne che non riescono a venire presso il nostro centro antiviolenza Paola
Labriola o presso i nostri sportelli – ha dichiarato Maria Pia Vigilante, presidente dell’APS G.I.R.A.F.F.A. – anche per ragioni riguardanti la propria inabilità. Inoltre ci consentirà di fare sensibilizzazione e azioni di informazione contro gli stereotipi di genere per contrastare la cultura patriarcale perché solo così possiamo pensare di debellare o diminuire queste azioni efferate ai danni delle donne.
Lo faremo in rete con tutte e tutti quelli che vogliono continuare a starci accanto in questa continua semina per cominciare a raccogliere i germogli. Non possiamo inaugurare questo sportello senza volgere il pensiero al genocidio
che sta avvenendo a Gaza. Credo che sarebbe importante attivare ovvero chiedere di attivare alla Regione un corridoio umanitario anche con la Croce rossa per far giungere qui donne e bambini. Chiediamo inoltre al Governo di puntare sulla prevenzione e sui percorsi scolastici con i centri antiviolenza, esattamente come è previsto nel progetto>>.
<<Il Salvemini da anni è presente contro la violenza di genere. La scuola è in prima linea e ha un dovere: quello di educare i ragazzi e le ragazze alle emozioni. Educarli, attraverso ciò che studiano, al rispetto e alla cura degli altri perchè c’è una certa insofferenza nei confronti delle regole. Sta alla scuola educare i più giovani contro tutte le violenze – ha
sostenuto la dirigente del Liceo Salvemini di Bari, Tina Gesmundo – Sono convinta che ospitare un camper come questo sia un’azione forte che ispirerà le altre scuole perché è dalla scuola che dobbiamo partire soprattutto per quanto riguarda le persone che vanno dai 14 ai 19 anni. Si può perdere un amore, non si deve perdere la bussola>>.
<<Gli episodi gravissimi che vedono come protagonisti i giovani – ha detto il prefetto di Bari dott. Giuseppe Russo – ci sconvolgono maggiormente perchè proprio loro dovrebbero essere portatori di una mentalità completamente diversa. Io credo che la scuola faccia il suo lavoro e tendo a stare molto vicino a gli insegnanti che fanno un lavoro complicato.
Bisogna avvicinare in modo determinato il mondo maschile, ma anche un certo mondo femminile che ancora la pensa in un certo modo>>.
“A un passo da te” è un progetto finanziato a valere sull’Avviso pubblico Puglia Capitale sociale 3.0 della Regione Puglia – Fondo per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale nel Terzo Settore, ai sensi degli artt. 72 e 73 del D.Lgs. 117/2017 Codice del Terzo Settore.
<<Questo progetto per noi è un grandissimo orgoglio – ha dichiarato Laura Liddo dell’assessorato al welfare della Regione Puglia – perché ci ha colpito per le sue caratteristiche e per l’innovatività. È un progetto di innovazione sociale da un punto di vista concreto perché, fermo restando l’attenzione che la Regione ha avuto sempre nei confronti dei centri antiviolenza, questo diventa uno sportello mobile che può arrivare fisicamente ovunque, alle persone di ogni età. Penso alle ragazze e quindi partire dallescuole diventa un argomento fondamentale perché il problema è proprio quello: l’educazione all’affettività e la comprensione che le ragazze hanno del mondo in cui vivono. Il problema è proprio la consapevolezza che le ragazze devono assumere anche per tutelarsi per essere accorte rispetto a quelle che sono le vicende che si possono sviluppare>>.
<<Con i CAV e sui CAV la Regione si è sempre investito e lavorato – ha ricordato l’Assessora alle politiche di genere della Regione Puglia Serena Triggiani – Non è facile che i CAV siano frequentati così come dovrebbero essere frequentati e portare il camper a un passo dalle cittadine e dai cittadini, con operatrici specializzate, credo sia un percorso importante e
lungimirante di cultura dell’antiviolenza. Le scuole sono un luogo fondamentale in cui diffondere la cultura dell’antiviolenza e la rete che vedo operare nelle numerose iniziative che si fanno con i Comuni e con le forze dell’ordine, è una rete che deve continuare e che è necessario che ci sia>>.
<<La cosa più complessa è intervenire sulla cultura, sulle cause, sul senso comune di valutazione – ha detto il comandante provinciale dei Carabinieri di Bari generale di Brigata Gianluca Trombetti – Quest’anno è il 25esimo anno di presenza delle donne dell’Arma e la presenza delle donne ha cambiato anche il paradigma all’interno della nostra istituzione e ci ha fatto migliorare, ci ha fatto integrare e comprendere quale sia la funzione di intervento generale d parte dell’Arma dei carabinieri. Al di là della formazione, abbiamo inaugurata due stanze riservate alle donne e ne apriremo anche un’altra entro fine anno.
Da parte nostra l’apertura verso il fenomeno della violenza contro le donne è costante, ma se non ci fosse una rete che lega tutto con un filo rosso, non riusciremmo a contrastarlo in maniera efficace. Io credo che bisogna cambiare la cultura di approccio, la relazione, perché c’è una forma di patologia molto forte nel comportamento maschile e quando c’è
l’accettazione di questa patologia da parte delle donne si crea un meccanismo di corto circuito che fa malissimo. La violenza è un fenomeno trasversale tra classi sociali e classi d’età. Anche noi abbiamo una stazione mobile con il 112. La nostra speranza per il futuro è che questo camper, questa stazione mobile che è un’anticipazione del momento più acuto,
possa sostituire la nostra che interveniamo purtroppo quando il fatto è già accaduto>>.