Un uomo di 40 anni è stato arrestato dai carabinieri del comando provinciale di Barletta- Andria- Trani con l’accusa di omicidio. Sarebbe il responsabile della morte di Marino Tatoli, l’uomo di 50 anni trovato senza vita all’interno di una roulotte incendiata e distrutta dalle fiamme nella serata del 22 maggio scorso. Il mezzo era fermo in un autoparco in via Copenaghen a Bisceglie, nel nord Barese, dove la vittima svolgeva il lavoro di custode. Gli esami autoptici disposti dalla procura di Trani e previsti la scorsa settimana sono stati rinviati per consentire altri accertamenti investigativi sfociati ora nell’arresto. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Trani ha disposto la custodia cautelare in carcere per l’indagato.
Aggiornamento.
I carabinieri hanno ricostruito le fasi del delitto del 49enne Marino Tatoli dalle immagini registrate da due telecamere di vigilanza di un’attività produttiva vicina all’autoparco. Nei video l’omicidio è raccontato frame dopo frame. Per l’omicidio premeditato è stato arrestato Carlo Amoruso, di 37 anni, di Bisceglie. “L’indagato ha agito in modo indisturbato per un’ora”, ha specificato il magistrato della Procura di Trani, Roberta Moramarco, che ha coordinato le indagini dei carabinieri.
Nel filmato si vede la vittima 49enne arrivare nell’autoparco “alle 18:55 in presumibile stato di ebbrezza, barcollava e forse aveva bisogno di riposare”, ha riferito il magistrato spiegando che poi l’uomo è “entrato nella roulotte dopo aver parlato con due persone”, una delle quali è il 37enne arrestato. Ed è allora che l’indagato “resta solo, e inizia a fare qualcosa di agghiacciante”, ha continuato Moramarco perché “raccoglie del materiale infiammabile che sistema vicino e sotto la roulotte” e ci aggiunge un contenitore che cosparge con dell’alcol. “Alle 19:16 la vittima esce dal mezzo, dialoga per pochi secondi con l’indagato e poi rientra: non si accorge di cosa sta succedendo – ha chiarito la pm -. Alle 20:07 viene appiccato il fuoco, e c’è anche una deflagrazione” davanti a cui il 37enne, finito in manette sabato scorso, assiste immobile. “Sembrava un incendio accidentale ma le fonti di prova raccolte ci hanno consentito di ricostruire un omicidio di cui resta ancora non accertato il movente”, ha evidenziato il colonnello Massimiliano Galasso, comandante provinciale dei carabinieri di Barletta-Andria -Trani. L’autopsia sarà compiuta il 12 giugno dal medico legale dell’Università di Bari, Francesco Introna.