“Il nostro è un Municipio è a 2 velocità. Da una parte Santo Spirito che cresce, dall’altra Palese, dimenticata da tutti”. Inizia così la denuncia di un commerciante del Municipio 5 che ha voluto affidare ai social il proprio malcontento in merito a una situazione che vede il quartiere sempre più “periferia nella periferia”.
“A Santo Spirito – prosegue – lungomare nuovo, attività che aprono, nuove aree parcheggio. A Palese, attività che abbassano le saracinesche, possibilità di trovare un parcheggio pari a zero”, continua allegando due foto, da una parte corso Vittorio Emanuele, luogo nevralgico del commercio di quartiere, nella seconda un’area che, evidenzia “dicono ormai da un decennio che sarà espropriata per la realizzazione di un parcheggio”. “Una cosa è certa – denuncia ancora – o la politica fa qualcosa o tra due anni il nostro Corso diventerà terra di nessuno. Riuscire a lavorare per noi attività oggi è diventato assai difficile. Parcheggi inesistenti, marciapiedi al limite della praticabilità, escrementi di volatili ovunque, mancanza totale di decoro urbano. Diventa oggi fondamentale programmare con urgenza la realizzazione di un area parcheggio per poi capire come riqualificare seriamente tutto il corso. È impensabile nel 2025 vivere un degrado simile. La politica locale si faccia subito promotrice di queste istanze o sarà complice della morte del nostro territorio”, conclude affidando il proprio appello alle istituzioni. Parole a cui fanno eco quelle di tanti cittadini.
“Siamo completamente abbandonati a noi stessi – racconta una residente – i lavori procedono a Santo Spirito, mentre qui a Palese non c’è nulla. Solo degrado. Pensiamo alla zona 167, hanno costruito un asilo, ok, ma resta quello scempio dell’ex mercato. Non potevano costruire qualcosa? Una palestra al chiuso? Una biblioteca? Il nostro lungomare è triste, la nuova pista ciclabile non serve a nulla. Se piove si allaga, ma poi non c’è nulla su quel lungomare, la gente in certi orari ha paura a camminarci e infine i parcheggi, tasto dolente…non se ne trova neanche a pagarlo. Siamo costretti ad andare nei grandi ipermercati a fare la spesa, altrimenti giriamo per ore senza trovare nulla. Qualcuno intervenga”, conclude.
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