Cresce in tutta Italia l’abitudine a pagare senza contanti, ma con significative differenze tra città e settori. È quanto emerge da un’analisi sui pagamenti digitali nei capoluoghi di regione, che mostra come Napoli si collochi al primo posto per utilizzo di carte e app nei negozi di alimentari, dove quasi una transazione su cinque (19,7%) avviene in modalità cashless. Le abitudini, tuttavia, cambiano da città a città. Ad Aosta, L’Aquila e Perugia si paga con carta soprattutto nei bar, dove le transazioni senza contanti rappresentano rispettivamente il 34,2%, 21,4% e 19,5% del totale. Percentuali elevate anche a Bari, Cagliari e Genova, dove quasi due clienti su dieci scelgono il pagamento digitale al bancone.
Per caffè e ristoranti, in testa alla classifica c’è Ancona (31,8%), seguita da Roma (29,4%), Catanzaro (28,6%), Torino (28,4%), Palermo (28,3%) e Milano (27,9%). In questo comparto i numeri restano alti anche a Campobasso (25,1%), Bologna (22,4%) e Firenze (19,9%). A Venezia, invece, i pagamenti digitali si concentrano nei fast food (14,9%), mentre nel settore dei taxi domina Trieste (13%). A Trento, le carte vengono usate soprattutto per biglietti di cinema e concerti (10%), e a Potenza per i servizi dei parrucchieri (9,9%). Sul fronte della crescita, la città che registra il maggior aumento di transazioni cashless rispetto al 2024 è Campobasso (+157,3%), seguita da Ancona (+105%) e Catanzaro (+70,7%). In coda alla Top 10, ma con un andamento positivo, figurano Genova (+39,1%), Potenza (+37,7%) e Bari (+34,9%). Quanto allo scontrino medio 2025, i valori più bassi – segno di una maggiore propensione a usare la carta anche per le piccole spese – si registrano a Genova (23,3 euro), Bologna (24,4 euro) e Cagliari (27,5 euro), ben al di sotto della media nazionale di 31,8 euro, in calo del 6,8% rispetto all’anno precedente.
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