La Direzione distrettuale antimafia di Bari ha chiesto 20 anni di carcere per Michele Lavopa, 22 anni, reo confesso dell’omicidio di Antonella Lopez, la 19enne uccisa per errore nella notte del 22 settembre 2024 alla discoteca Bahia di Molfetta. Secondo l’accusa, i colpi sparati da Lavopa non erano diretti alla giovane vittima, ma a un altro ragazzo presente nel locale: Eugenio Palermiti Junior, nipote del boss di Japigia e imputato nello stesso procedimento per essere entrato armato nella discoteca.
Quella notte, ricostruisce la Dda, Lavopa — ritenuto contiguo al clan Strisciuglio del rione San Paolo — avrebbe fatto fuoco sette volte con una pistola calibro 7.65, colpendo quattro persone: tra queste lo stesso Palermiti Jr, che aveva con sé un’arma ma non riuscì a usarla perché gli cadde di mano nel caos della sparatoria. Uno dei proiettili raggiunse Antonella Lopez, uccidendola sul colpo.
Nell’ordinanza il gip di Bari, Susanna De Felice, definisce il comportamento del giovane Palermiti come “proprio dei soggetti ben inseriti in contesti criminali”, sottolineando come le sue ammissioni, tra intercettazioni e lettere dal carcere, siano state “progressive, parziali e utilitaristiche”, finalizzate a ottenere un alleggerimento della misura cautelare. Per questi motivi, la richiesta della difesa di scarcerarlo è stata nuovamente respinta. Nel processo con rito abbreviato oltre a Lavopa e Palermiti Jr è imputato anche Giuseppe Fresa, accusato di aver aiutato Lavopa a gettare via la pistola subito dopo la sparatoria. La prossima udienza è prevista il 22 gennaio.