La Polizia di Stato ha eseguito questa mattina 29 ordini di carcerazione emessi dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Bari. I provvedimenti riguardano altrettanti soggetti ritenuti appartenenti o vicini al clan Conte di Bitonto, condannati in via definitiva per reati legati al traffico di droga aggravati dal metodo mafioso. Per uno degli imputati è stata riconosciuta anche l’associazione mafiosa.
L’inchiesta che ha portato alle condanne è il seguito diretto del lavoro investigativo avviato dopo il 30 dicembre 2017, giorno in cui la 84enne Anna Rosa Tarantino fu uccisa per errore durante uno scontro armato tra gruppi criminali rivali. Quell’episodio segnò una fase particolarmente violenta della guerra per il controllo delle piazze di spaccio cittadine, che vedeva contrapposti i clan Conte e avversari.
Nonostante gli arresti e la forte risposta repressiva seguita all’omicidio dell’anziana, le due fazioni continuarono a fronteggiarsi con agguati e sparatorie per garantirsi il monopolio del mercato degli stupefacenti. Da qui nacque l’operazione “Market Drugs”, che ha permesso di ricostruire le attività del gruppo dopo gli omicidi e di documentare un’articolata organizzazione dedita al traffico e allo smercio di droga in più zone di Bitonto.
Decisive, per gli investigatori, le dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia, che hanno consentito di delineare ruoli, dinamiche interne e modalità operative del clan, capace di gestire due piazze di spaccio considerate egemoni e in grado di generare profitti molto elevati. Le carcerazioni sono state eseguite dalla Squadra Mobile di Bari e dal Commissariato di Bitonto. Una parte dei destinatari era già detenuta in istituti penitenziari del territorio nazionale.
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