Sembrerebbe la storia di un uomo qualunque, uno di quelli che si incrociano ogni giorno per strada senza immaginare il peso che portano dentro. Ma nessuna persona è una persona qualunque, ognuno ha la propria storia fatta di traguardi, ma anche ostacoli che inevitabilmente intralciano il percorso. È il caso di Antonio, 49 anni, lavoratore instancabile che, così come viene descritto dai suoi amici “ha passato una vita a mettere gli altri prima di se”. Ma andiamo per gradi.
Da ragazzo, Antonio, aveva lasciato la scuola per aiutare la famiglia, affrontando ogni difficoltà “con un’ingenuità quasi disarmante”, come se il male potesse sempre scivolargli addosso. Poi, un giorno, è arrivato quel dolore allo stomaco, insistente, e a tratti sottovalutato. Per mesi, durante i vari accessi in ospedale, si è sentito dire che si trattava soltanto di gastroenterite o gastrite. Nessuno sospettava altro. A insistere, senza tregua, è stata la sua compagna, che non lo ha mai lasciato solo e ha preteso nuovi controlli. La verità è arrivata solo l’anno scorso, durante le festività natalizie, in particolare durante l’Epifania: quella gastroenterite era in realtà un tumore: diagnosticato tardi, quando ormai serviva un intervento d’urgenza.
Antonio è stato operato subito, senza neanche il tempo di capire fino in fondo cosa stesse accadendo. Eppure, dopo l’intervento, uno spiraglio sembrava esserci. I primi risultati della chemio e dei linfonodi erano incoraggianti. Tanto da spingerlo, insieme alla donna che gli è sempre stata accanto, a scegliere la via “più luminosa”: si sono sposati, convinti di potersi finalmente lasciare alle spalle il peggio. Ma la malattia non ha concesso tregua. Le metastasi sono tornate in fretta, più aggressive. Antonio e sua moglie hanno iniziato così un percorso fatto di viaggi continui, visite specialistiche fuori città, notti in albergo tra una chemio e l’altra. Ora li aspetta un nuovo viaggio verso Roma per un intervento urgente: il tumore ha intaccato l’intestino, e bisogna operare di nuovo. Una battaglia che pesa non solo sul corpo, ma anche sulle spalle di una coppia rimasta praticamente sola, dopo che Antonio ha perso entrambi i genitori nel giro di poco tempo, a partire dal Covid. Accanto a lui ci sono il datore di lavoro, i colleghi, pochi parenti e amici che lo sostengono con enorme generosità. Ma non basta: i costi delle cure e degli spostamenti sono altissimi, e la famiglia non riesce più a farvi fronte. Un suo amico ha deciso così di lanciare un appello alla solidarietà. “Anche un piccolo contributo può aiutare Antonio a continuare questa corsa contro il tempo, a non arrendersi”, si legge nella raccolta fondi avviata su GoFundMe.
“Le spese mediche e i continui spostamenti sono enormi- scrive l’amico – e Antonio ha bisogno dell’aiuto di tutti noi. Anche un piccolo contributo può fare la differenza. Vi chiedo, se potete, un gesto di solidarietà per sostenere Antonio in questa battaglia difficile e ingiusta. Grazie a chiunque dedicherà un momento per leggere e per aiutare. Antonio è uno di noi. È un mio caro amico. E insieme possiamo davvero fare la differenza”, conclude. Attualmente sono stati raccolti oltre 2mila euro, l’obiettivo è almeno 2.800.
Foto screen raccolta fondi