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Barletta, sequestrati beni a eredi del boss ucciso

Sequestrati beni per 2 milioni di euro a moglie e figli - VIDEO

Pubblicato da: redazione | Ven, 5 Maggio 2023 - 10:35

Questa mattina i Carabinieri del Comado Provinciale di Bari hanno eseguito un decreto di sequestro di prevenzione finalizzato alla confisca, emesso dal Tribunale Sezione Misure di Prevenzione di Bari (Presidente Giulia Romanazzi) su richiesta della Procura della Repubblica di Bari – ufficio M.P. – di Bari, a carico di Ruggiero Lattanzio, classe 1961, deceduto il 15 gennaio 2019 a Barletta a seguito di un agguato mortale a colpi di arma da fuoco.

Il proposto figurava nell’ambito della criminalità organizzata del territorio della provincia Barletta Andria Trani quale elemento di spicco dell’omonimo clan, più volte indagato e condannato per aver promosso e diretto un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Secondo l’impostazione accusatoria, l’associazione gestiva, con altri gruppi delinquenziali, la piazza di spaccio delle sostanze stupefacenti a Barletta e nelle aree limitrofe, pertanto Ruggiero Lattanzio, ritenuto uno dei capi dell’omonimo clan, è stato più volte condannato in via definitiva a numerosi anni di reclusione.

Il provvedimento ablativo, in modo particolare, è stato eseguito nei confronti degli eredi a titolo universale, ovvero la moglie Maria Fiorella e i figli Emanuele e Salvatore Lattanzio. Il valore del patrimonio sottratto alla disponibilità degli eredi a titolo universale è stimato in oltre 2 milioni di euro, composto da: sette fabbricati (una villa, tre appartamenti e tre box auto); una società di capitali denominata Lattanzio s.r.l.s. ed il relativo compendio aziendale, il cui oggetto sociale è il commercio all’ingrosso di prodotti della pesca freschi, con un volume d’affari complessivo stimato in circa un milione e duecentomila euro; varie disponibilità bancarie e finanziarie presso sei istituti di credito; undici tra automobili, autocarri e motoveicoli.

L’odierno provvedimento emesso dal Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione di Bari, accoglie la proposta della Procura della Repubblica – ufficio M.P. – di Bari, formulata sulla base degli accertamenti patrimoniali effettuati dalla Sezione specializzata del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Bari (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa) che hanno ricostruito sia la carriera criminale del proposto sia gli introiti dell’intero nucleo familiare, fornendo un corposo quadro indiziario in ordine all’illecita provenienza della sua ricchezza, accumulata negli ultimi 30 anni, che costituirebbe il compendio del traffico di droga.

 

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