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Bari, Genius loci. Riflessi dell’identità pugliese in cinquanta artisti tra passato e presente

Pubblicato da: redazione | Mer, 22 Marzo 2023 - 12:06
De Mitri Azzurra Iii

17 dicembre 2016 – 31 marzo 2017rnrnLe nostre sensazioni, le nostre percezioni, la nostra memoria, la nostra vita non possono essere raccontate e rappresentate che rispetto a un luogo. Noi siamo il nostro luogo, i nostri luoghi: tutti i luoghi, reali o immaginari, che abbiamo vissuto, accettato, scartato, combinato, rimosso, inventato. Noi siamo anche il rapporto che abbiamo saputo e voluto stabilire con i luoghi (Vito Teti, Il senso dei luoghi, Roma 2004)rnrnLa frase del Teti, frutto di una lunga riflessione che ha attraversato i secoli, se non i millenni (dallo “spirito del luogo” di classica memoria a quello, aggiornato alla luce del celebre volume di Norberg Schulz, che lo identifica in quei particolari elementi naturali, culturali, antropologici propri di un luogo e non di un altro, che ne costituiscono l’identità più profonda) spiega come meglio non si potrebbe l’assunto di questa originale mostra promossa dalla Città Metropolitana di Bari, che sarà inaugurata il 17 dicembre 2016 presso la Pinacoteca: indagare se il genius loci  così come inteso dagli autori più recenti trovi i suoi riflessi nelle opere degli artisti che in quel luogo hanno avuto la loro origine, in un percorso storico e descrittivo, articolato per grandi tematiche, che dal 1900 si spingerà sino ad oggi.rnrnDai pittori pugliesi del primo Novecento (Damaso Bianchi, Enrico Castellaneta, Francesco Romano) che hanno inventato un repertorio e un linguaggio pittorico adatto a rappresentare il particolare paesaggio “pugliese”, sin allora escluso, salvo rare eccezioni, dalla storia dell’arte, agli artisti attivi negli anni quaranta/settanta sino ad arrivare, senza soluzione di continuità, agli artisti contemporanei, in cui il rapporto con l’habitat, meno esplicito, non è però meno intenso e coinvolgente, sebbene rappresentato con modalità espressive totalmente differenti.rnrnIl sottile, importante discrimine che ha guidato la scelta dei pezzi da esporre – provenienti in parte dal ricco patrimonio della Pinacoteca Metropolitana di Bari, in parte da altri musei italiani o da collezioni private e d’autore – ha tenuto presenti, per l’equilibrio e la validità comunicativa del percorso intrapreso, non soltanto fattori qualitativi ma anche il rispecchiamento delle tematiche proposte, che sono state individuate in una scelta quanto più possibile chiara e caratterizzante.rnrnLa mostra, prevista dal 17 dicembre 2016 al 31 marzo 2017, sarà documentata da un catalogo, a cura di Clara Gelao, con saggi della stessa, di  Gaetano Cristino, di Lucio Galante, con la riproduzione a colori di tutte le opere esposte, schede delle opere e biografie degli artisti.

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