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Industria 4.0 e Istituto italiano di Tecnologia sono realtà, ora investite anche nel Sud

Pubblicato da: redazione | Mer, 22 Marzo 2023 - 18:12
Francesco Boccia

“Questo Sud e questa Puglia se la giocano con tutti, Silicon Valley compresa. Sarebbe un errore aver paura delle sfide, i ragazzi che escono dai nostri Politecnici, da Bari come Milano o Torino, e dalle nostre università possono giocarsi qui la partita della vita. A noi il compito di portare al Sud gli investitori e obbligare lo Stato a triplicare gli investimenti in ricerca e innovazione tecnologica”. Così Francesco Boccia, presidente DigithON, chiudendo i lavori di Connect the Dots, oggi all’università di Bari.

“Industria 4.0 – ha aggiunto – è un primo passo, l’Istituto italiano di Tecnologia è una realtà; abbiamo però il dovere di dare assolute certezze a coloro che fanno innovazione nel nostro Paese: università e imprese. La Puglia è una terra di eccellenze e la giornata di oggi ne è l’ennesima dimostrazione. Serve, però, una politica forte, che dica alle Over the Top di venire ad investire al Sud e ribadire, senza timore, che devono pagare le tasse al fisco italiano come tutte le altre imprese. Nei primi anni di confronto sul tema le multinazionali del web erano tutte fortemente contrarie e, sbagliando, molti politici pur di assecondarle, hanno commesso il gravissimo errore di confondere la libertà della rete con la libertà di calpestare i diritti altrui, eludendo le imposte.

Dopo alcuni anni le cose sono cambiate, vedo segnali di confronto costruttivo da alcune grandi aziende come Google e Facebook, ma ancora tanta miopia da Amazon, Apple, Airbnb. Quando capiranno che amare l’Italia e il Sud significa investire sui territori e sui nostri giovani talenti, qui, e non solo a casa loro Silicon Valley o in Oriente, forse inizieremo ad andare d’accordo. Fino ad allora – ha concluso Boccia davanti ai tanti ragazzi presenti al dibattito – chi di noi avrà coraggio dovrà denunciare le distorsioni figlie di questa rivoluzione. Si parla spesso, come oggi, dei benefici e dobbiamo coglierli tutti così come facciamo in Puglia, ma per comprendere fino in fondo la rivoluzione digitale dobbiamo debellare a Roma e a Bruxelles le distorsioni, avendo come obiettivo sempre e solo l’equità”.

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