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Spondiloartriti: la spondilite anchilosante

Pubblicato da: Dott.ssa Elena Maccagnan | Mer, 13 Settembre 2017 - 15:00
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La  spondilite anchilosante è tra le forme  piu’ frequenti di spondiloartrite, presentandosi con una prevalenza dello 0.1-0.2%, seconda solo all’artrite reumatoide

E’ una malattia reumatica infiammatoria cronica che colpisce lo scheletro assiale (colpisce prevalentemente la colonna vertebrale e le articolazioni sacroiliache) causando dolore e progressiva rigidità articolare.

L’età d’esordio è generalmente abbastanza precoce, in età compresa tra i 15 e i 35 anni, più raramente oltre i 45 anni.

All’esordio i pazienti riferiscono lombalgia e sensazione di peso nella regione lombare, prevalentemente notturno, tanto da disturbare il sonno. Il dolore tende a diminuire dopo il movimento, a differenza delle lombalgie da discopatia che con il movimento tendono a peggiorare. In alcuni casi i pazienti possono presentare anche manifestazioni extrascheletriche come uveiti, interessamento cardiaco (insuff. Aortica),  fibrosi polmonare.

Il dolore lombare puo’ poi coinvolgere le articolazioni dell’arto inferiore, con algia alle ginocchia e alle caviglie, con progressiva rigidità delle stesse. Tipica è la postura dei pazienti affetti da spondilite anchilosante poiche’, per mantenere lo sguardo all’orizzonte sono costretti a mantenere le ginocchia flesse.

Le cause di spondilite anchilosante sono genetiche. E’ stata riscontrata infatti una predispodizione genetica, provata dalla familiarità e dal frequente riscontro di positività all’antigene HLA-B27. Su questa base agirebbe uno stimolo antigenico che determinerebbe una attivazione dell’immunità innata e acquisita.

La diagnosi, di pertinenza reumatologica, è fondamentale per poter impostare una corretta terapia farmacologica.

L’approccio terapeutico alla Spondilite Anchilosante è multidisciplinare.

 Fondamentale è il ruolo della fisioterapia, essenziale per mantenere la mobilità articolare, ridurre il dolore e rallentare la progressiva anchilosi delle articolazioni coinvolte con conseguente rigidità fino all’invalidità.

Il percorso riabilitativo, individuale e di gruppo, è un vero e proprio percorso terapeutico e  consente al paziente di mantenere il più a lungo possibile la propria autonomia nello svolgimento delle attività della vita quotidiana.

La fisioterapia si caratterizza per la scelta di protocolli diversi in base alle necessità  e alle caratteristiche del singolo individuo. Molto importanti sono gli esercizi respiratori che consentono di mantenere una buona escursione articolare toracica, migliorando la capacità cardiorespiratoria, in associazione con esercizi aerobici alternati ad esercizi di allungamento muscolare.

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