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Bari, disabili contro la riorganizzazione delle strutture socio-sanitarie: “A rischio cure e assistenza”

Pubblicato da: redazione | Mar, 24 Ottobre 2017 - 17:00

“Non colpite chi non può difendersi”. E’ il messaggio portato questa mattina da una sessantina di persone davanti alla sede del consiglio regionale della Puglia, fra le quali Giancarlo Manzari (presidente del Comitato delle famiglie pugliesi dei disabili gravi e gravissimi, dei malati psichiatrici e degli operatori) e Giuseppe Mezzina, presidente dell’associazione Afao. Sotto accusa la riorganizzazione delle strutture socio-sanitarie per l’assistenza residenziale alle persone anziane non autosufficienti, ritenuta inadeguata.

La proposta di legge che prevede l’istituzione di Rsa ad alta, media e bassa intensità assistenziale è pronta per essere vagliata dall’Assemblea legislativa, dopo l’approvazione a luglio scorso nella commissione Sanità. A preoccupare il comitato è “il mantenimento dei livelli assistenziali che non possono essere ridotti o tenuti in strutture diverse dalle attuali, pena degenerazioni delle patologie e rischi per l’incolumità di pazienti ed operatori”.

“I livelli assistenziali per i disabili gravi e gravissimi – ha ricordato il coordinatore del comitato Leonardo Manzari – non possono essere ridotti né dislocati in strutture diverse da quelle attuali, senza condannarli a repentine degenerazioni delle patologie, fenomeni depressivi ed autolesionistici, rischi per l’incolumità degli altri pazienti e degli operatori addetti alla loro assistenza e riabilitazione. L’obiettivo di riduzione della spesa per questi trattamenti verrebbe peraltro completamente disatteso, a causa dei conseguenti e frequenti ricoveri d’urgenza in strutture ospedaliere, il cui costo per la sanità regionale sarebbe molto più elevato».

“Nella giornata di ieri – ha dichiarato Mezzina dell’associazione Afao, che rappresenta i 230 assistiti in forma residenziale presso la struttura Osmairm di Laterza – abbiamo presentato una serie di emendamenti per correggere in extremis questa legge, inibire i suoi effetti dannosi e chiedere finalmente la convocazione di un tavolo di concertazione con chi vive e opera quotidianamente con le malattie psichiatriche e le disabilità gravi e gravissime”.

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