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Puglia, sì alla stabilizzazione di 1.680 persone tra medici e infermieri. “Nuove assunzioni solo se si riduce la mobilità passiva”

Pubblicato da: redazione | Sab, 31 Marzo 2018 - 05:15

I conti sono in ordine, quindi niente aumento delle tasse, e qualità dell’assistenza migliorata. Ma per procedere con le nuove assunzioni di medici, infermieri e tecnici la Regione Puglia dovrà prima ridurre la mobilità passiva. Dal ministero dell’Economia e delle finanze è arrivato un ok parziale, i funzionari del Mef  – infatti – hanno dato il via libera alla stabilizzazione dei precari, 1.680 in tutto, ma per rimpiazzare il personale andato in pensione dal 2008 al 2016 (circa 4mila unità) bisognerà attendere nuovi risparmi.

Tradotto, le nuove assunzioni si potranno fare “gradualmente” e solo impiegando i soldi risparmiati sulla mobilità passiva. Una bella scommessa per la Puglia, che ha proprio nella mobilità passiva il suo tallone d’Achille: basti pensare che nell’ultimo anno la Regione ha speso quasi 200 milioni per pagare le cure dei cittadini obbligati a rivolgersi ad ospedali di altre città italiane. Se la Puglia sarà in grado di “trattenere” qui i suoi ammalati, potrà investire quei soldi per assumere.

E’ quanto è emerso al termine dell’incontro tra il direttore del dipartimento regionale della Salute, Giancarlo Ruscitti, e i funzionari del ministero. Il governo regionale puntava ad ottenere il via libera dal ministero a sostituire tutti i dipendenti che dal 2008 al 2016 sono andati in pensione senza essere rimpiazzati per colpa del blocco del turnover. Si tratta di circa 4mila lavoratori, sarebbe linfa vitale per la sanità pugliese. Ma le nuove assunzioni si potranno fare solo “gradualmente” e dovranno essere finanziate con il risparmio sulla mobilità passiva. Il tavolo interministeriale ha anche confermato per il 2017 l’equilibrio economico del servizio sanitario regionale pugliese: il bilancio consolidato si è chiuso con un risultato positivo di circa 4,4 milioni di euro e pertanto la Regione ha superato la verifica. Questo significa che non c’è il rischio di incremento di tasse o il blocco delle risorse.

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