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In Arizona si inaugura il prototipo del super telescopio, c’è anche un pezzo di Bari nell’invenzione

Pubblicato da: redazione | Gio, 17 Gennaio 2019 - 14:45
nasa università

Si inaugura oggi in Arizona il primo prototipo di telescopio Schwarzschild-Couder. Al centro di astrofisica Harvard & Smithsonian, Fred Lawrence Whipple Observatory (FLWO) di Amado, in Arizona, si inaugura oggi il prototipo di telescopio per luce Cherenkov basato sulla tecnologia  Schwarzschild-Couder (pSCT) per l’astrofisica a raggi gamma. Al progetto ha paretcipato anche l’Università di Bari.

Sfruttando un nuovo design ottico, il pSCT dotato di uno specchio dal diametro di 9.7m di apertura è un telescopio per l’esplorazione dell’universo nello spettro elettromagnetico di altissima energia. Il pSCT verrà impiegato per la  costruzione dell’osservatorio di prossima generazione Cherenkov Telescope Array (CTA), già iniziata nell’ottobre  del 2018 con l’inaugurazione del grande telescopio. Il pSCT è il risultato di una intensa collaborazione italo-americana che vede coinvolte diverse università americane, italiane e l’Istituto nazionale di fisica nucleare.

“Il primo del suo genere nella storia dei telescopi a raggi gamma, il design SCT dovrebbe migliorare le prestazioni di CTA verso il limite teorico della tecnologia adoperata, grazie anche all’impiego di fotosensori innovativi made in italy”, spiega il profesore Francesco Giordano del Dipartimento Interateneo di Fisica “M. Merlin” coordinatore nazionale della iniziativa pSCT. “I primi di ottobre ci sarà anche un workshop dedicato ai recenti sviluppi di tali tecnologie che si  svolgerà nella nostra Università”. L’osservatorio CTA consisterà in più di 100 telescopi di tre diverse dimensioni e studierà sorgenti di raggi gamma  astrofisiche nell’intervallo di energia da 20 Giga-elettronVolt a 300 Tera-elettronVolt, con una sensibilità circa dieci  volte maggiore rispetto a qualsiasi osservatorio mai costruito prima.

Il risultato della costruzione del pSCT è solo  l’ultimo in ordine di tempo dei successi che il gruppo di fisica astroparticellare della sezione dell’INFN di Bari e del Dipartimento Interateneo di Fisica può annoverare, che vanta una pluridecennale esperienza, con partecipazioni  in collaborazioni internazionali coinvolte in esperimenti su missioni spaziali, voli su palloni sonda e in laboratori sotterranei.

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