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Coronavirus, trema il turismo in Puglia: “Cancellato il 50 per cento degli arrivi”

Pubblicato da: Serena Manieri | Gio, 27 Febbraio 2020 - 20:00

“Il comparto alberghiero della Puglia è nell’occhio del ciclone e il danno d’immagine si è già trasformato in danno economico”. Le parole, durissime, sono quelle di Francesco Caizzi, presidente di Federalberghi Puglia che, in una nota ufficiale, affronta la tematica delle conseguenze negative che la diffusione del Coronavirus sta portando al settore turistico della Regione.

“A 72 ore dall’allarme nelle cinque regioni del Nord” – Prosegue Caizzi – “la situazione è realmente preoccupante anche in Puglia. Le ultime ordinanze hanno causato cancellazioni intorno al 50% negli arrivi e con la stessa intensità anche per date successive fino a maggio, con annullamenti anche di importanti scaglioni per l’estate 2020 e la totale débacle del turismo scolastico che, per la fascia media a 2/3 stelle, rappresenta il vero core business”.

Un’emergenza dalla quale è scaturita la necessità di un confronto con il presidente di Anci Puglia, nonché sindaco di Polignano a Mare, Domenico Vitto, con il quale Caizzi ha condiviso la necessità di coinvolgere tutte le istituzioni territoriali su un tavolo di crisi immediatamente richiesto al presidente della Regione Michele Emiliano. In attesa di conoscere le decisioni del governo centrale, infatti, Anci e Federalberghi chiedono di discutere e adottare con urgenza tutti i provvedimenti di competenza regionali e comunali a favore del sistema alberghiero e della sua forza lavoro. “Noi albergatori porteremo sul tavolo regionale – conclude Caizzi – proposte per l’adozione di provvedimenti per tamponare l’emergenza, sospendendo il pagamento di tasse di competenza, contributi e mutui e estendendo l’area d’intervento dei fondi di integrazione salariale. Sono necessari interventi urgenti, in aiuto alle imprese dell’intera Puglia, prima che l’onda lunga delle cancellazioni si trasformi in uno tsunami, costringendo molte imprese a ridurre il personale o addirittura a chiudere i battenti”. Tra le altre proposte sul tavolo, il differimento del pagamento dei contributi previdenziali e delle imposte dirette e indirette per un periodo non inferiore ai 12 mesi, l’accesso agevolato al credito e agli ammortizzatori sociali e a fondi di sostegno al reddito, la sospensione del pagamento delle rate dei mutui. Fondamentale, inoltre, secondo lo stesso Caizzi, rafforzare la comunicazione verso gli utenti e i turisti, veicolando messaggi utili ad evitare l’alimentarsi di una psicosi collettiva.

Una voce a cui fa eco Coldiretti Puglia, che saluta con positività il provvedimento disposto dal Ministro delle Politiche Agricole, Teresa Bellanova, che dispone l’autorizzazione ad anticipare i sostegni previsti dalla Politica agricola comunitaria per l’anno 2020. Una boccata d’ossigeno per le imprese agricole e, soprattutto, agrituristiche, fortemente provate dall’emergenza e per le quali Coldiretti chiede misure di sostegno attraverso fondi per il crollo di presenze in agriturismo, sgravi fiscali e contributivi con il rinvio di pagamenti, compensazioni previdenziali delle giornate di lavoro perse e l’attivazione degli ammortizzatori sociali. Secondo i dati di Coldiretti/Terranostra Puglia, infatti, ad oggi è stato già annullato dai turisti stranieri il 20% delle prenotazioni negli agriturismi della regione per il periodo estivo e si registra una sostanziale stasi delle richieste per Pasqua. Un duro colpo per un settore che registra, in Puglia, una crescita a due cifre con il 16,5% di aumento delle strutture autorizzate, con 850.000 presenze annue registrate e un volume d’affari pari a 22 milioni di euro.

“Siamo pienamente consci – aggiunge il vicepresidente di AssoHotel nazionale e della Confesercenti Terra di Bari Francesco De Carlo – dell’importanza della questione sanitaria, ma al contempo facciamo notare come la psicosi che si sta sviluppando stia creando a livello economico seri problemi, potenzialmente molto più dannosi per il sistema Paese dello stesso coronavirus. Una cosa sono i necessari controlli, un’altra i repentini cambi di vita che mettono in crisi le imprese, specie dove attualmente non sussistono motivi che giustifichino un alto livello di preoccupazione”.

“Tantissime strutture ricettive – prosegue De Carlo – stanno facendo i conti in queste ore con la cancellazione di prenotazioni precedenti e la totale assenza di nuove, in un periodo dell’anno in cui solitamente il flusso di turisti è sempre molto alto. In prospettiva c’è il serio rischio che gli stranieri preferiscano altre mete a quelle italiane e che gli stessi italiani tergiversino nella scelta delle mete per le proprie vacanze, in attesa di rassicurazioni”.

“Noi – conclude il vicepresidente di AssoHotel – ci sentiamo impotenti dinnanzi a ciò che sta avvenendo, capendo bene che un appello a muoversi potrebbe essere inteso come irresponsabile dagli utenti, nonostante il nostro sia e resti ad ora un territorio non colpito dal problema coronavirus. L’augurio è che tutto rientri al più presto, anche attraverso l’impiego di una task force, la cui istituzione abbiamo richiesto alle massime autorità regionali pugliesi”.

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