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Coronavirus, la lettera degli ambientalisti all’Unione Europea: “L’emergenza non fermi la svolta green”

Pubblicato da: redazione | Mer, 15 Aprile 2020 - 20:30

Mentre la pandemia del Coronvirus continua a diffondersi in tutta Europa, i cittadini si preoccupano della salute e degli impatti economici sul loro lavoro e sui propri mezzi di sostentamento. Ecco la lettera degli ambientalisti inviata all’Unione Europea durante questo periodo di crisi con l’obiettivo di ottenere una risposta forte.

“Questa risposta deve affrontare l’immediata urgenza sanitaria, sociale ed economica, in modo da migliorare la capacità di ripresa della nostra economia e del benessere delle persone. I Governi stanno già fornendo un sostegno urgente per affrontare la crisi sanitaria e saranno necessarie misure di emergenza per evitare i fallimenti delle PMI a causa del crollo improvviso dell’economia.

Oltre a tali misure immediate, saranno sviluppati pacchetti di incentivi pubblici per rilanciare l’economia e dovranno essere prese decisioni cruciali su dove indirizzare questi consistenti flussi finanziari. Chiediamo all’Unione europea e ai suoi governi di dimostrare leadership e lungimiranza continuando e rafforzando la traiettoria verso un’economia resiliente e sostenibile, in linea con il Green Deal europeo. Questo è il momento di fare un salto in avanti e accelerare il passaggio verso un’economia che sia neutrale dal punto di vista climatico, protegga e ripristini l’ambiente e la salute. La Commissione europea ha già compiuto importanti passi in questa direzione proponendo una strategia industriale e un piano d’azione per l’economia circolare, nonché il meccanismo di transizione equa, che dovrebbe essere integrato con misure di sostegno e finanziamenti nazionali, al fine di realizzare su scala globale tale sfida. Fin dall’inizio, il denaro pubblico deve essere investito in modo trasparente e sostenibile.

I pacchetti di stimolo economico devono supportare le aziende che, attraverso un rapido spostamento dei loro modelli di business verso la sostenibilità, garantiscono un ritorno sugli investimenti pubblici molto più elevato. In particolare per le grandi aziende, il sostegno pubblico dovrebbe essere subordinato al pieno allineamento con l’accordo di Parigi e al sostanziale investimento green. Incanalare gli investimenti di stimolo in tal modo creerà posti di lavoro duraturi in settori puliti, aiutando la ripresa economica dell’Europa e rendendo le nostre economie più resistenti agli shock futuri.

Concretamente, riteniamo che l’UE e i suoi Stati membri debbano: 1. Rendere la distribuzione di fondi pubblici subordinata alla coerenza con il Green Deal europeo. Con l’avvio di massicci piani di risanamento, i leader dell’UE devono garantire che tali investimenti offrano vantaggi a lungo termine per la nostra società e contribuiscano a rendere le nostre economie più resistenti agli shock crescenti. In particolare, tali investimenti devono essere pienamente allineati con gli obiettivi e le proposte del green deal europeo, nonché con l’obiettivo di 1,5 ° C dell’accordo di Parigi.

2. Riformare le norme fiscali per garantire continui investimenti pubblici nella decarbonizzazione dell’economia Nell’immediata risposta all’emergenza, i governi stanno promuovendo investimenti significativi ed esenzioni fiscali per evitare fallimenti, perdite di posti di lavoro e implementare il sostegno al settore sanitario. L’Unione Europea dovrebbe escludere gli investimenti pubblici nella decarbonizzazione dell’economia dal calcolo del disavanzo nazionale.

3. Avviare iniziative sostenibili su larga scala in linea con l’interesse pubblico Lanciando iniziative sostenibili su larga scala sostenute da investimenti pubblici e privati, i governi possono fornire lavoro diretto a coloro che sono colpiti dalla recessione economica e aiutare a rilanciare l’economia. Questi progetti devono essere di pubblico interesse e garantire la riduzione diretta delle emissioni, i benefici per la salute e il ripristino degli ecosistemi, ad esempio l’iniziativa su larga scala per la decarbonizzazione dei trasporti, il miglioramento delle infrastrutture per consentire metodi di trasporto a emissioni zero, il rinnovo degli edifici per renderli efficienti dal punto di vista energetico e accelerare la diffusione di energia rinnovabile.

4. Limitare le future crisi sanitarie agendo a livello globale contro i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità I cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità stanno sempre più esacerbando la diffusione delle malattie infettive. Questi effetti possono essere limitati solo agendo a livello globale. Chiediamo all’UE di assumere un ruolo di leadership globale in sedi internazionali come l’UNFCCC COP26 e la CBD COP15. L’UE deve prendere sul serio le proprie responsabilità e fissare un obiettivo per ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 65% entro il 2030 e raggiungere emissioni nette zero entro il 2040. L’associazione italiana Medici per l’Ambiente- ISDE Italia è pronta a lavorare con le Istituzioni nazionali ed europee per garantire che, nonostante queste sfide, continuiamo lungo il percorso scelto dall’Europa di una transizione giusta ed equa verso un’economia realmente sostenibile, in cui nessuno è lasciato indietro”.

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