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Bari, da domenica riapre il Castello Svevo con una mostra dedicata agli abiti storici

Pubblicato da: redazione | Sab, 13 Giugno 2020 - 08:18
evento papa castello

In occasione della riapertura, domenica 14 giugno, il Castello svevo di Bari presenterà al pubblico la mostra “Moda al Castello. Collezioni di abiti storici in Puglia”.

L’esposizione, che ha preso corpo a seguito dell’istituzione di un Tavolo tecnico sul tema dell’Abito storico in Puglia che ha visto la partecipazione di diversi Musei e Associazioni territoriali dediti alla conservazione e valorizzazione degli abiti storici, sarà visitabile dal 14 giugno presso la Sala Bona Sforza e la Sala Normanna del Castello. Il suo scopo è quello di dare rilievo culturale a una parte importante del patrimonio identitario del territorio pugliese, capace di restituire attraverso gli abiti le atmosfere, gli stili e il gusto dei diversi periodi storici.

Gli abiti e gli accessori selezionati provengono da collezioni di realtà istituzionali, associazionistiche, che hanno condiviso con la Direzione regionale Musei Puglia il progetto di creare una rete museale sul costume e la moda: il Centro Studi ‘ Marangelli’ e Museo Moda e Costume di Conversano, il Museo MuDiAS – Palazzo Settanni di Rutigliano, la Casa-Museo Romanazzi Carducci di Putignano, la Fondazione Casa-Museo Pomarici Santomasi di Gravina, la Casa-Museo Ribezzi-Petrosillo di Latiano, la Casa-Museo Jatta di Ruvo di Puglia, il Museo Diocesano di Bisceglie, l’Associazione ‘Dimore Storiche Italiane sezione Puglia’, l’Associazione ‘Sognare e perdersi … negli abiti di un tempo’ di Acquaviva delle Fonti, l’Associazione ‘Le antiche ville’ di Mola di Bari.

Ulteriori significative selezioni di abiti e accessori sono quelle provenienti dai guardaroba delle famiglie Benchi-Cisternino di Bari, oggetto di donazione recente al Castello svevo da parte di Anna Barbara Cisternino, e Donadio di Bari.

A fronte della crescente esigenza di fruire del patrimonio culturale in maniera partecipata e dinamica, il recupero, la ricognizione, la tutela e la valorizzazione di costumi e abiti storici provenienti da collezioni di proprietà sia pubbliche che private, consentono di promuovere e incentivare la creazione, la comunicazione e la divulgazione di itinerari di fruizione turistico-culturale sempre più accattivanti e coinvolgenti per i visitatori.

L’esposizione è incentrata sull’abito di gala, quello delle feste, dei balli e delle cerimonie, con qualche esempio anche maschile, in tessuti preziosi quali raso e seta damascata, velluto, pékin, tulle, crêpe di seta, con decorazioni e applicazioni in pizzo, merletto, passamaneria. Presenti anche abiti da passeggio e da cocktail, corredati da sciarpe e stole, corpini ‘gioiello’, pellicce, e, infine, anche alcuni abiti da sposa.

I periodi rappresentati sono l’Ottocento e il Novecento fino agli anni ’60-’70, con un breve excursus nel Settecento maschile rappresentato dagli abiti “Jatta”. Ornamenti quali tabliers, fiocchi, pouff, plissé, crinoline e strascichi tipici del XIX secolo, si uniscono a quelli che contrassegnarono la cosiddetta Modernità a cavallo dei due secoli, quali mussole e pizzi ornati da sete, paillettes, giaietti e strass, per arrivare fino a quelli degli anni ‘60 del Novecento, in una costante evoluzione di stili e di manifatture, ancora artigianali, ma che sempre di più inseriscono la moda nel più ampio mutamento sociale e generazionale che porterà alla globalizzazione.

Mirabili sono stati i restauri e le manutenzioni degli abiti curati da Maria Stragapede​, Monica Cannillo e Nicoletta Vicenzi, che testimoniano passione, conoscenza e mestiere unici. Apporto fondamentale all’allestimento è stato quello dell’Associazione ETRA ets di Luciano Perrone per il coordinamento e l’allestimento delle vetrine della Sala Normanna e della DZ Engeenering per la disposizione delle luci. Le fotografie sono state realizzate da Beppe Gernone.

Attenta partecipazione al Tavolo tecnico è stata data dal Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, nella persona di Daniela Ventrelli. La mostra sarà visitabile con lo stesso biglietto di entrata al Castello, con le medesime modalità di accesso e secondo gli orari vigenti (chiuso il martedì).

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