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Focolaio Covid a Ibiza, ballerino barese in isolamento in hotel dove lavorava

Pubblicato da: redazione | Mer, 14 Luglio 2021 - 15:00
Foto Pixabay

Ancora un altro focolaio Covid. Nel pieno dell’estate della ripartenza, dopo Dubai e Malta è la volta di Ibiza: ad essere bloccato sarebbe, tra gli altri lavoratori, un ballerino barese attualmente in isolamento in hotel. La denuncia è stata effettuata in particolare dalla sorella a Baritoday.

Attualmente, i positivi accertati sarebbero 9, tutti in quarantena fiduciaria all’interno dell’albergo per il quale lavoravano. Tra questi, ci sarebbero alcuni con febbre e dolori. Il ballerino 30enne barese, in particolare, è bloccato in un’ala dell’hotel con i colleghi e il personale e, in seguito a tampone, non sarebbe tra i contagiati, che si trovano invece senza assistenza.

Ad allarmare, in particolare, è la questione della mancata accettazione, da parte delle farmacie spagnole, delle ricette per i farmaci spedite dall’Italia dai medici. A dare supporto ci sarebbero ora i medici del Comitato terapie domiciliari Covid-19. “Mio fratello è ancora in attesa dell’esito del tampone – denuncia la sorella del ballerino a Baritoday – ed è costretto ad andare a comprare le medicine e tornare per assistere gli altri, misurare febbre e saturazione. L’hotel li tiene lì senza assistenza e senza preoccuparsi di procurarla. Le farmacie spagnole, nel frattempo, dicono di non accettare le ricette di medici italiani per acquistare i farmaci ed è stato così complicato procurarseli. Gli unici a dare una mano sono gli operatori del Comitato terapie domiciliari Covid-19”.

“Il rischio – prosegue – è che tutti si contagino – racconta ancora – perché come mi ha spiegato mio fratello alcuni hanno dormito nelle stanze con contagiati, altri sono andati a mangiare nella sala assieme, altri ancora si sono dovuti esibire negli spettacoli della struttura fino all’esito dei tamponi. Ancora oggi chi attende l’esito del tampone deve aiutare i positivi che stanno male e nonostante l’isolamento devono provvedere a portare cibo e assistenza ai malati. L’ambasciata italiana e il consolato italiano in Spagna non rispondono, le farmacie di non accettano le ricette italiane e i ragazzi sono stati lasciati completamente soli e senza medicine tanto da dover provvedere noi da qui a spedirle. Tutto questo è assurdo e irreale e qualcuno deve far sentire il nostro grido di aiuto” – ha concluso.

Foto Pixabay

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