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Trasporti pubblici, Pendolaria 2022: la Puglia in ritardo su investimenti e infrastrutture

Pubblicato da: Adalisa Mei | Mer, 9 Febbraio 2022 - 18:32
treno putignano bari sudest

Il sistema dei trasporti ferroviari italiano vive da quasi due anni una situazione a metà tra i disagi dovuti alla pandemia, il sovraffollamento dei treni e i tagli al servizio per la malattia del personale, e la speranza degli investimenti con il Next Generation EU e le risorse previste dal Recovery Plan per il sistema della mobilità, da realizzare entro il 2026.

In generale, nel 2021, i passeggeri in circolazione si sono ridotti su tutti i treni, dell’alta velocità e Intercity (fino a -40%), a quelli regionali (-45%). Tanti i disagi che hanno vissuto i pendolari e gli studenti, per autobus e treni sovraffollati. A differenza delle città europee, poche le ciclabili realizzate durante la pandemia, che potevano rappresentare un’importante alternativa per gli spostamenti, se integrate con il trasporto pubblico locale.

Questa l’istantanea scattata dal Rapporto Pendolaria 2022 di Legambiente. Segnale positivo per il rinnovo del parco dei treni circolanti: nel 2021 sono arrivati 105 nuovi treni che si aggiungono ai 757 già immessi sulla rete ferroviaria. Sono poi 46 le buone pratiche in tutta Italia segnalate nel rapporto, che raccontano la voglia degli italiani di lasciare a casa l’auto.
“Il piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnnr) – dichiara Ruggero Ronzulli, presidente di Legambiente Puglia – rappresenta la grande novità del 2021 con risorse senza precedenti per gli interventi sulla rete ferroviaria.

Potrà segnare un cambiamento positivo se ora andranno avanti scelte coerenti per cambiare la mobilità al 2030 e ridurre le emissioni di CO2, come deciso dall’UE per fermare i cambiamenti climatici. La Puglia deve fare passi coraggiosi per trasformare radicalmente la mobilità nella regione, ma soprattutto risolvere criticità che da troppi anni hanno in ostaggio i pendolari e cittadini, come la lentezza dei lavori della tratta Corato-Andria, che risulta ancora chiusa dopo 5 anni e mezzo dal tragico incidente del 12 luglio 2016 che causò 23 morti, e ad oggi non si conosce ancora bene il cronoprogramma di fine lavori. O che tra Napoli e Bari non esistono treni diretti, così come in due città importanti come Taranto e Lecce viaggia solo un Intercity Notte diretto. E non dimentichiamo come il 42% della rete ferroviarie non è ancora elettrificato”.

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