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Un atelier solidale per aiutare le spose in difficoltà nel Barese: “Abiti gratis o sottocosto”

Pubblicato da: Francesca Emilio | Dom, 16 Ottobre 2022 - 08:00

Prima la crisi, poi la rinascita “per permettere alle future spose di continuare a sognare”. E’ la storia di Angela Antonicelli, sarta di professione che, dopo 29 anni di attività nel mondo delle cerimonie, ha deciso di “stravolgere” il suo atelier (Le magie di Camilla) dandogli un indirizzo solidale, permettendo così alle donne in difficoltà di potersi sposare spendendo prezzi irrisori o, a seconda dei casi, anche nulla, per il proprio abito.

Petali di Rose, questo il nome dell’atelier che oggi Angela porta avanti permettendo alle spose di potersi vestire nel giorno, sottolinea “più bello della loro vita”. L’idea, in particolare, è nata dopo il periodo della pandemia. “Mi sono accorta che le cose non andavano, era cambiato tutto così, dopo molti anni di attività nella gestione di un atelier molto grande, sono stata costretta a chiudere –  ha spiegato – non potevo più portarlo avanti, ero stanca. Le coppie continuavano a rimandare le proprie cerimonie per Covid ed io non ce l’ho fatta. Non ho mai avuto voglia di rinunciare a questa grande passione. Avevo tanti abiti, pezzi unici e fatti mano, l’idea di chiudere tutto in deposito non mi faceva impazzire. Poi è arrivata una proposta, sono stata contattata dalla presidente dell’associazione Centro D’ascolto, Rosanna d’Aprile, è da lei che è partita l’idea di aprire un atelier solidale” – ha specificato.

E’ stato allora che è iniziato questo nuovo percorso, con un unico obiettivo: permettere alle donne, soprattutto quelle meno fortunate e con problemi economici, di non rinunciare a vivere il proprio sogno, indossando un abito unico, spesso poco accessibile a tante per via dei costi molto alti. “Non ci ho pensato molto – ha proseguito – ho accettato, sono diventata volontaria e ho donato tutti gli abiti. Porto avanti questo progetto ormai da febbraio ed è bello veder sorridere le donne che altrimenti avrebbero rinunciato”.

L’atelier solidale funziona così: le donne possono visitare gli spazi – situati in un antico convento – e scegliere il proprio abito decidendo se prenderlo in prestito o se acquistarlo con un contributo economico “simbolico” che sarà devoluto all’associazione per sostenere le spese e per proseguire nell’attività solidale.  Unicità e competenza, queste le parole chiave che, sottolinea ancora Angela “permettono alle donne di non sentirsi diverse e di poter vivere serenamente una giornata importante”.

Gli abiti però, non vengono prestati o dati a chiunque. “In tanti se ne approfittano – ha spiegato ancora -quindi è nostro compito assicurarci che le future spose abbiano davvero necessità. In primis richiediamo una documentazione Isee, poi facciamo dei colloqui, entriamo nelle storie di queste ragazze e ci rendiamo conto se realmente hanno bisogno di aiuto o no. Per noi è importante che le ragazze vivano bene il momento della scelta, senza sentirsi in un luogo diverso da quello che potrebbe essere un qualsiasi atelier, per questo abbiamo allestito con cura lo spazio. Ci sono anche laboratori dove verranno fatti dei corsi di creatività manuale, come bomboniere fatte a mano o con tessuti riciclati. L’obiettivo è supportare le donne, ma anche, perché no, incentivare l’imprenditoria femminile. Qui le ragazze troveranno solo abiti di ultime collezioni, pezzi unici moderni o vintage. Ogni donna ha una sua storia e noi l’aiuteremo ad esprimersi al meglio, dando l’opportunità a chi non può permetterselo di vivere il proprio sogno senza doversi sentire diversa. Per ognuna, così come ci sono storie diverse, ci sono accordi differenti. Ci impegniamo al massimo per aiutare chi ne ha davvero bisogno” – ha concluso.

 

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