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L’accesso regionale alle terapie innovative: l’esempio della Regione Puglia

Pubblicato da: Nicola Lucarelli | Lun, 27 Febbraio 2023 - 11:00

Era il 2016 quando l’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) lanciò PRIME (PRIority Medicines scheme), un programma nato con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo di farmaci in patologie dove i pazienti presentavano dei bisogni terapeutici insoddisfatti. Tramite PRIME, l’EMA offriva supporto alle aziende per la generazione di dati affidabili su efficacia e sicurezza di un farmaco al fine di velocizzare il processo di valutazione e l’accesso al mercato. Nella stessa direzione si era mossa l’Italia, con l’emanazione di leggi e decreti per facilitare l’accesso ai farmaci con evidente valore terapeutico e che permettevano di far fronte a bisogni insoddisfatti.  Ma nonostante ciò in quegli anni, i tempi di accesso rilevati in Europa dalle diverse fonti ufficiali, mostravano un paese Italia in palese ritardo di approvazione ed accesso riguardo alle terapie innovative.

Così in questi ultimi anni l’ente regolatore Italiano di autorizzazione all’immissione in commercio dei farmaci (AIFA) ha cercato di accelerare le procedure, attraverso diverse attività. Ma restava ancora un passaggio indispensabile per poter rendere concretamente realizzabile e realizzato questo processo: l’istituzione di fondi nazionali dedicati che sgravassero le regioni da criticità eventuali di bilancio. Così, la Legge di Bilancio 2017 (n. 232/2016) ha così istituito due fondi, di 500 milioni di Euro ciascuno, per il concorso al rimborso alle Regioni per l’acquisto dei medicinali innovativi e dei medicinali oncologici innovativi, oggi trasformati in un fondo unico che sarà di anno in anno implementato (100Mln/anno) in base a nuove risorse disponibili.

Nonostante questo grande impegno normativo ancora oggi la tempistica di accesso reale alla terapia per il paziente può richiedere da 3 a 6 mesi, a causa di diversi ulteriori passaggi richiesti dalla burocrazia regionale. Motore sanità intende analizzare i flussi di accesso per raccogliere idee pratiche utili a facilitare le tempistiche di accesso in aree ad alta innovazione come quelle oncologica, ematologica, immunologica, endocrinologica.

Sono stati questi i punti salienti dell’evento organizzato questa mattina da Motore Sanità e che ha visto la partecipazione, tra gli altri, dell’assessore regionale alla sanità Rocco Palese, di Annamaria Parente, Presidente Commissione igiene e sanità  XVIII Legislatura e Pellegrino Musto, direttore dell’unità ematologia e trapianti del Policlinico di Bari.

“I risultati e le innovazioni tecnologiche – commenta Rocco Palese – ci dicono che la sanità pugliese è un modello nell’ambito delle terapie innovative, anche in riferimento ai programmi già realizzati. Siamo sulla strada giusta, soprattutto se consideriamo quello che si potrà realizzare grazie al PNRR e mi riferisco agli importanti investimenti che potranno essere fatti in questa direzione. Tengo a precisare come la regione Puglia sia in linea con i tempi prestabiliti dal piano PNRR”.

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