A luglio, l’ondata di calore ha causato un incremento del 7% della mortalità nel Centro-Sud dell’Italia. È quanto emerso dal Rapporto sul “Piano operativo nazionale per la prevenzione degli effetti delle ondate di calore” del ministero della Salute secondo il quale, le regioni centro-meridionali hanno sperimentato un aumento della mortalità superiore a quanto previsto.
Il rapporto, più nel dettaglio, ha evidenziato un eccesso di mortalità del 7% nel Centro-Sud, con le città di Bari e Taranto al centro del “ciclone” per via di picchi di caldo eccezionalmente elevati. Le città del Nord hanno registrato invece una mortalità inferiore alle aspettative (-14% in media). Il rapporto mostra che nelle ultime due settimane, la mortalità nel Nord è stata in linea o inferiore all’atteso, mentre nel Centro-Sud si è verificato un aumento significativo, soprattutto nella fascia di età tra 75 e 84 anni e oltre gli 85 anni.
Nel Centro-Sud, i dati mostrano un eccesso di mortalità statisticamente significativo a Napoli (+10%), Bari (+50%), Taranto (+42%), Reggio Calabria e Catania (+34%). Ciò indica che queste aree sono state particolarmente colpite dalle temperature elevate. Il ministero sottolinea che l’impatto dell’ondata di calore è stato contenuto grazie al potenziamento dell’assistenza sanitaria, agli interventi di adattamento previsti dal Piano Nazionale e alle misure messe in atto a livello locale. Inoltre, i comportamenti individuali per ridurre i rischi hanno giocato un ruolo essenziale nella protezione della popolazione dall’effetto negativo sulla salute. Riguardo alla durata dell’ondata di calore, le condizioni di rischio al Nord hanno interessato periodi più brevi (dal 9 al 11 luglio e dal 15 al 20 luglio). Nel Centro-Sud, invece, le condizioni di rischio si sono protratte dall’8 luglio fino al 24-25 luglio, con un periodo di 18 giorni a Roma e Rieti e di 14-15 giorni nelle altre città.
Mentre nel Centro-Sud diverse città hanno registrato un aumento della mortalità correlato ai giorni di ondata di calore, nel Nord solo Bolzano, Brescia e Verona hanno riscontrato possibili picchi di mortalità durante i giorni di incremento delle temperature.
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