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Scuola, in Puglia a rischio 58 istituti: “salve” solo le superiori

Molte scuole si ritroveranno quindi senza un preside o un dirigente amministrativo

Pubblicato da: redazione | Mer, 16 Agosto 2023 - 15:56

La giunta regionale ha varato le linee di indirizzo per il dimensionamento scolastico per l’a.s. 2024/25.  L’atto impone in tutta Italia una media di alunni per scuola di 961 e la Puglia deve obbligatoriamente operare un taglio di 58 istituzioni scolastiche che la porti dalle attuali 627 alle 569 per le quali dal 1° settembre 2024 il Ministero dell’Istruzione garantirà un Dirigente Scolastico e un Direttore Amministrativo (DSGA).

“La Regione Puglia con questo atto ha fissato dunque non l’obiettivo, imposto dal Governo centrale, del numero di scuole da ridurre e che dovrà ridurre ancora nei prossimi anni scolastici fino a 557 scuole nel 2026/27, ovvero 70 in meno rispetto alle attuali – ma i criteri con cui operare la riduzione del presidi scolastici nel territorio pugliese – si legge in una nota della Flc Cgil Puglia – . Non verranno toccate le scuole superiori (la media regionale di iscritti si aggira sui 930 alunni, molto vicina al “numero magico” ministeriale), quindi le scuole tagliate saranno tutte nel primo ciclo: i circoli didattici, le scuole medie e gli istituti comprensivi che raggruppano dall’infanzia alle medie. Una deroga è prevista per quei comuni che hanno un’unica scuola, per quelli che hanno almeno una scuola con plessi in altri comuni o in un comune di montagna e quelle speciali, ad esempio gli onnicomprensivi (che raggruppano dall’infanzia alle superiori) e i CPIA (scuole per adulti). Tutti i comuni con più scuole del primo ciclo, senza alcuna istituzione scolastica intercomunale, e una media inferiore a 925 alunni dovranno presentare una proposta di accorpamento delle proprie scuole”.

La riduzione, secondo le ipotesi della Cgil, dunque, potrà toccare circa 60 comuni della Puglia che rispondono a questi criteri di “riduzione del danno” individuati dall’amministrazione regionale.   Non potranno essere risparmiati probabilmente nemmeno i comuni capoluogo di provincia come Lecce con una media di 792 alunni per scuole del primo ciclo, Foggia con 760, Trani con 821 e Andria con 919. Potrebbero non essere toccati dal dimensionamento forzoso Bari con 940 alunni, Taranto con 1010, Brindisi con 924 e Barletta a 999.

Con la delibera di Giunta regionale viene avviato l’iter decisionale che porterà a una fase prevedibilmente convulsa di discussione e confronto tra istituzioni scolastiche ed enti locali. Dopotutto l’accorpamento dei plessi scolastici non è affatto uno scherzo! Le proposte dei comuni dovranno essere adottate obbligatoriamente entro il 30 settembre, per proseguire con la decisione di province e città metropolitane (sulle scuole superiori) entro il 20 ottobre, il parere dell’Ufficio Scolastico Regionale entro il 10 novembre e la delibera finale della Giunta regionale che andrà adottata entro il 30 novembre.   La FLC CGIL nei prossimi giorni depositerà l’impugnazione amministrativa del Decreto interministeriale al TAR Lazio per tentare di bloccare la riforma.

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