Monta la protesta per l’accesso negato nel parcheggio del quartiere Libertà. Si tratta, in particolare, dell’area situata nella zona in cui si trova il tribunale dei minorenni, in via Scopellitti. A denunciare quanto accade, sono i residenti che, nelle ultime ore, si sono visti “privati” di uno spazio a loro detta “essenziale”, spesso utilizzato da molti, non solo chi vive nel quartiere, ma anche tanti lavoratori. Ma andiamo per gradi.
In mattinata, i privati che si stanno occupando di realizzare il nuovo palazzo accanto all’ex Telecom, hanno affisso il cartello all’ingresso del parcheggio (lato via Sopellitti), che, a partire da quel momento in poi, sancisce il divieto di sosta sul suolo che, va specificato, viene già utilizzato impropriamente in qualità di parcheggio, in quanto area privata. Questo però non ha mai persuaso dall’utilizzo tanto che, lo stesso spazio, è stato spesso utilizzato anche dal Comune in occasione di celebrazioni come la commemorazione dei defunti, ma non solo, anche dai residenti e dai lavoratori, tra loro quelli impegnati al tribunale dei minorenni, tra cui magistrati, ma anche i commercianti della zona. I cartelli recentemente comparsi però mettono fine alla possibilità di utilizzo dell’area, una questione che non è vista da buon grado da molti che invece ritengono necessaria la presenza dello spazio al fine di facilitare il parcheggio dell’auto, spesso difficile da trovare in zona.
Attualmente non ci sono risposte concrete sul futuro, la certezza però è che, in seguito a un controllo effettuato con il Comune, chi si sta occupando della realizzazione del nuovo palazzo è anche proprietario di una parte dell’area ed è dunque nelle loro facoltà impedirne l’accesso. Ma non solo, il Comune sta per avviare le procedure di esproprio della zona in quanto proprio su quell’area, sarà realizzato il quarto park&ride della città e il lunedì, invece, si sposterà lì il mercato settimanale. I cittadini però vogliono risposte e, in particolare, non vogliono rinunciare all’area. “Si tratta di un parcheggio molto utile – ha spiegato Simone Cellamare, un residente – è necessario trovare un punto d’incontro sia con i privati, sia con il Comune, perché l’inibizione di questo spazio creerà problemi all’intero quartiere” – ha concluso.