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A Bari? Non solo calcio, Mattia sogna la nazionale del volley

Il racconto di Mattia, ragazzino barese classe 08: “Qui si investe soprattutto sul calcio, ma vale la pena scoprire il mondo della pallavolo”

Pubblicato da: Francesca Emilio | Dom, 17 Marzo 2024 - 09:00

L’arbitro fischia, è tempo di entrare in campo: da quel momento la palla “prende vita” e gli obiettivi sono due, farla cadere dall’altro lato della rete o non lasciare che tocchi terra nel proprio campo. È una lotta costante, punto dopo punto, che si snoda in nove metri di campo, al meglio di tre set (su cinque), con azioni che lasciano, letteralmente, con il fiato sospeso e in cui, fino all’ultimo fischio, quello che sancisce la fine della gara, tutto è possibile. È con questi toni, misti a sogni, ma anche paure per le difficoltà, che Mattia, ragazzino barese classe 2008, pensa alla pallavolo, il suo sport preferito, quello per cui, racconta, spera, “di arrivare ai massimi livelli e magari di poter vestire i colori della nazionale”. Ma andiamo per gradi.

La passione di Mattia nasce quando era ancora piccolino e, dagli spalti, aveva l’opportunità di guardare il suo papà Nicola giocare. La sua è una famiglia di pallavolisti, tra i parenti ci sono allenatori e atleti, ma anche chi ha investito tutto nel mondo del volley, partendo dalle periferie. Mattia per anni, sin da quando ha imparato a muovere i primi passi, ha respirato “l’aria dei palazzetti”, guardando partite e vivendo sulla propria pelle a 360 gradi questo sport. Così, non appena è stato possibile, ha iniziato a frequentare dei corsi di pallavolo nel palazzetto dello sport di San Pio. Un percorso durato qualche anno, ma poi finito per mancanza di spazi. A San Pio infatti, in particolare nel Municipio 5, c’è un solo palazzetto dello sport predisposto per la pallavolo a livello agonistico così, le società, sono costrette a scegliere e, in questo caso l’ASCD Europa, una volta date le basi ai maschietti, non avendo spazi per poter far allenare anche il settore maschile, ha dovuto dire ai ragazzini di andare altrove. Mattia, prima di tornare nel mondo del volley però, ha voluto tentare la strada del calcio.

“Ci ho provato per tre anni perché con il calcio ci sono più associazioni e più campi, il movimento è più ampio ed è più facile scegliere di fare questo come sport, ma non faceva per me – ha spiegato – qui si investe molto sul calcio, ma l’ambiente è molto diverso da quello della pallavolo. È difficile emergere e più andavo avanti più mi rendevo conto che non mi regalava le stesse emozioni. Così è rinata la scintilla della pallavolo”. Era il periodo del Covid quando Mattia è tornato in campo vestendo i colori della Polisportiva M Bari, altra realtà del capoluogo pugliese che ha scelto di investire nel mondo del volley. Qui Mattia ha potuto sperimentare i primi campionati “importanti”, quelli giovanili, tra questi l’under 19, ma non solo. Le esperienze con i colori arancio blu hanno portato Mattia ad essere convocato in qualità di atleta al trofeo Meschini, prestigioso torneo pugliese. Ma l’avventura di Mattia non finisce qui. Dopo queste esperienze e l’esordio in Serie C con la Pallavolo Bari, realtà che milita in campionati di alto livello, per Mattia è arrivato un ulteriore traguardo, quello della possibilità di militare tra le fila della Mater Domini Volley, una vera e propria accademia giovanile di pallavolo da cui sono nati diversi talenti, che ha base a Castellana Grotte.

“Un’opportunità importantissima per me – ha proseguito Mattia – qui a Bari non è facile investire totalmente nel mondo del volley, è molto più facile finire a giocare a calcio. Ci sono però alcune realtà e alcuni paesi dove si offre spazio a chi sogna di vivere di questo. Non è stato facile, per farlo ho dovuto vivere lontano dalla mia famiglia che all’inizio aveva paura. Per un po’ ho vissuto a Castellana, ma da poco sono tornato a Bari e ora vivo da pendolare, tra scuola e sport. Si tratta di una vera e propria accademia che punta alla massima crescita dei giovani facendoli giocare anche in campionati di categoria, si va dalla serie D alla A2. Al momento mi alleno quattro volte a settimana, più le partite. Gli allenamenti diventano cinque quando non abbiamo partite in settimana. Sto giocando in under 17, dove siamo alle fasi regionali e in Serie C. Il livello è molto più alto e sto imparando tantissimo, mi sto allenando come laterale e opposto, ma tra qualche anno si capirà quale sarà il mio ruolo fisso” – ha sottolineato rimarcando che il suo sogno è già in atto, ma non smette di impegnarsi per poter raggiungere altri traguardi.

“Sto vivendo il mio sogno e nel frattempo non smetto di puntare sempre in alto – ha detto infine – sogno di arrivare ai massimi livelli nel mondo della pallavolo maschile, magari in superlega o A1 e perché no, sogno anche di rappresentare la nazionale vestendo la maglia azzurra, sarebbe un onore. Vado avanti nonostante le difficoltà guardando ai giocatori che mi ispirano, tra loro Earvin N’Gapeth, per la tecnica, ma anche a Nicola Cianciotta, pugliese, che ho l’opportunità di vedere in azione in A2 alla Mater o Daniele Lavia, entrambi hanno vestito la maglia azzurra. Lavia è partito proprio dalle giovanili della Mater, lo stesso percorso che sto facendo io. I sacrifici sono tanti – racconta mentre sta letteralmente pranzando per strada in attesa del bus che lo porterà da Bari a Castellaneta – ma ne vale la pena. Qui non è sicuramente facile vivere il proprio sogno, in pochi investono nella pallavolo ed è un mondo a tanti sconosciuto, ma è bellissimo. Insegna tante cose importanti, vale la pena scoprirlo”.

Foto Polisportiva M Bari

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