Accedere ai propri dati sanitari in formato elettronico anche da uno Stato membro europeo diverso da quello in cui si vive, e consentire agli operatori sanitari di consultare i fascicoli dei pazienti con il loro consenso anche da altri paesi dell’Ue. Il tutto con l’obiettivo di rendere le cure più efficienti e di dare un contributo alla ricerca clinica salvavita. Sarà possibile grazie alla creazione dello Spazio europeo dei dati sanitari: il Parlamento europeo ha infatti approvato il 24 aprile in via definitiva l’accordo per la sua istituzione con 445 voti a favore, 142 contrari e 39 astensioni. Queste cartelle cliniche elettroniche includerebbero resoconti sui pazienti, prescrizioni elettroniche, immagini mediche e risultati di laboratorio. Il regolamento Ue consentirà inoltre di trasferire i dati sanitari in modo sicuro agli operatori sanitari di altri paesi europei ad esempio quando i cittadini si trasferiscono in un altro Stato. Sarà possibile scaricare gratuitamente la propria cartella sanitaria. I dati sanitari anonimizzati, informa il Parlamento europeo, potranno essere condivisi per la ricerca, ad esempio sulle malattie rare. Saranno previste forti tutele della privacy che regolano come e per quale scopo i dati sensibili sono condivisi.
I pazienti dovranno inoltre essere informati ogni volta che si accede ai loro dati e avranno il diritto di richiedere la correzione di quelli errati. “Con lo spazio dei dati sanitari – spiega Tomislav Sokol, correlatore della commissione per l’ambiente – possiamo sfruttare i dati in nostro possesso in modo sicuro e protetto, dando un grande impulso alla ricerca vitale su nuovi trattamenti. Inoltre, si eviteranno le lacune nelle cure assicurando che gli operatori sanitari possano accedere alle cartelle cliniche dei loro pazienti oltre i confini nazionali. Allo stesso tempo, la possibilità di opporsi garantirà che i pazienti abbiano voce in capitolo e che il sistema sia affidabile.