LUNEDì, 23 GIUGNO 2025
82,102 ARTICOLI
Dir. resp.:Samantha Dell'Edera
redazione@borderline24.com

Per segnalazioni: +39 375 5535222
82,102 ARTICOLI

Direttore Responsabile: Samantha Dell’Edera
Per segnalazioni:
Cell. +39 375 5535222
Email: redazione@borderline24.com

Pasqua: venerdì santo è “magro”. Pesce su 2 tavole su 3

Come vuole la tradizione

Pubblicato da: redazione | Ven, 18 Aprile 2025 - 12:37
pesce mercato santa scolastica

Gli italiani non abbandonano la tradizione del Venerdì Santo “di magro” con il pesce che sarà presente su due tavole su tre, con una netta preferenza per quello Made in Italy e il recupero di antiche ricette della tradizione regionale. E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Ixe’ sulla Pasqua degli italiani secondo la quale non mancherà anche una ristretta minoranza che osserverà il digiuno per rispettare fino in fondo il precetto culturale e religioso dell’astinenza dal consumo di carne.

Per chi mangia di magro a Pasqua a essere preferito – precisa la Coldiretti – è soprattutto il pesce azzurro, sulla scota della tradizione dei vari piatti regionali, molti dei quali nati dall’incrocio tra cucina di mare e cucina contadina. Al Nord, in Liguria si porta in tavola il baccalà in umido con patate e olive, mentre in Veneto si preparano i bigoli in salsa, con acciughe e cipolle. In Lombardia, è il risotto con la tinca o con il pesce persico a ricordare i sapori dei laghi. Scendendo al Centro, troviamo il baccalà alla livornese in Toscana, il brodetto di pesce nelle Marche, e nel Lazio gli spaghetti con alici e pangrattato, detti anche “del Venerdì Santo”. Al Sud, la Campania propone la zuppa di cozze, la Puglia la tiella di riso, patate e cozze, e la Calabria le alici ripiene. Sulle isole, la Sicilia celebra con le sarde a beccafico e la Sardegna con la burrida, a base di gattuccio, aceto e noci. Un viaggio tra le regioni che, attraverso il pesce, racconta la fede e la cultura di un’intera nazione.

Tra quanti portano in tavola il pesce, il 65% sceglierà prodotto rigorosamente Made in Italy anche per sostenere le 12mila imprese della pesca e dell’acquacoltura nazionale – precisa Coldiretti –. Per evitare le insidie del mercato, dove la maggior parte del pesce in vendita proviene dall’estero, Coldiretti consiglia di prestare attenzione all’etichetta esposta sul banco. Questa deve indicare chiaramente il metodo di produzione (“pescato”, “pescato in acque dolci”, “allevato”), il tipo di attrezzo utilizzato per la cattura e la zona di provenienza, come il Mar Adriatico, il Mar Ionio o la Sardegna, anche attraverso mappe o disegni. Per quanto riguarda il pesce congelato, è obbligatoria la data di congelamento. Inoltre, se il prodotto è stato congelato e poi decongelato prima della vendita, deve essere specificato chiaramente con la dicitura “decongelato”.

© RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE RISERVATA - Borderline24.com
Ti invitiamo a usare i bottoni di condivisione e a non copiare l'articolo.

Tempi duri per i golosi, il...

L’estate, si sa, è sinonimo di gelato. Goloso, rinfrescante, consolatorio, senza...
- 22 Giugno 2025

Inps, indicazioni per l’incentivo al posticipo...

L'Inps, con la Circolare n. 102 del 16 giugno 2025, annuncia importanti...
- 22 Giugno 2025

Scuola, stop ai cellulari anche alle...

Stop ai cellulari a scuola: il divieto di utilizzarli viene esteso...
- 22 Giugno 2025

Arriva la pubblicità su WhatsApp: l’aggiornamento...

WhatsApp, l’app di messaggistica istantanea più utilizzata al mondo con oltre...
- 22 Giugno 2025