“I giovani esprimono da sempre un profondo bisogno di socialità e aggregazione. È compito delle istituzioni leggere questa necessità come un’opportunità per educare alla convivenza civile, non come un problema da reprimere. Gli spazi pubblici devono tornare a essere luoghi di incontro, non di conflitto”. Inizia così un lungo comunicato dell’Unione Horeca Puglia e del comitato umbertino dei ristoratori, in merito alle polemiche nell’Umbertino su quanto accaduto durante la festa di San Nicola.
“Le politiche proibizioniste, fondate su divieti e restrizioni, rischiano di comprimere i diritti senza risolvere i problemi. Le attività di somministrazione – bar, pub, ristoranti – da sempre svolgono un ruolo sociale chiave, offrendo ambienti controllati di convivialità, accoglienza e presidio del territorio – prosegue la nota – A Bari, tra il 2012 e il 2024, il numero di attività legate alla ristorazione e all’ospitalità è cresciuto sensibilmente: +116 unità nel centro storico e +273 nel resto della città. In un contesto in cui altre imprese sono in calo, il nostro comparto ha mantenuto viva l’economia urbana”.
Nel solo 2023, la spesa delle famiglie nella ristorazione a Bari e BAT ha raggiunto 5,5 miliardi di euro. Il settore dei pubblici esercizi ha dato lavoro a oltre 31.200 persone nella Città Metropolitana di Bari, pari al 46% dell’intera forza lavoro regionale in questo comparto.
Sul fronte fiscale, il settore è protagonista:
TARI: le attività di ristorazione generano una quota rilevante del gettito TARI comunale, che nel 2024 ammonta a circa 70 milioni di euro. Nel 2025, la tariffa per le attività commerciali è aumentata ulteriormente, con costi sempre più gravosi a fronte di servizi invariati.
Canone Unico per l’Occupazione del Suolo Pubblico: nel 2024 ha prodotto un incasso di circa 4,5 milioni di euro. Le nuove tariffe prevedono rincari fino al 100% entro il 2026. Per 20 mq in zona centrale, si passerà da 1.241 euro nel 2024 a 2.555 euro nel 2026.
Tassa di soggiorno: ha fruttato 3,6 milioni di euro nel solo 2024, destinati a decoro urbano e servizi pubblici.
IRPEF comunale e IMU: previste entrate complessive per 161 milioni di euro tra il 2023 e il 2025. L’evasione fiscale recuperata nel 2024 ha portato 16 milioni di euro nelle casse comunali.
“Questi numeri parlano chiaro: l’accoglienza non è un lusso, è una risorsa fondamentale. È inaccettabile che un comparto che contribuisce in modo così sostanziale alla vita economica e sociale della città venga penalizzato o additato come responsabile di comportamenti che avvengono all’esterno dei locali e che competono all’intervento delle forze dell’ordine – continua la nota – Noi operatori abbiamo sempre dimostrato responsabilità e volontà di collaborazione. Crediamo in una città che non reprime, ma regola. Che non isola, ma costruisce ponti. Per questo venerdì 16 alle ore 10:00, ci riuniremo in Largo Adua, all’aperto, per un incontro pubblico con cittadini, media e istituzioni. Un momento di confronto per restituire senso, funzione e dignità a quegli spazi pubblici che rappresentano l’anima sociale della nostra città”.