In molte zone di Bari e nel quartiere Libertà in particolare, cresce il malumore attorno al progetto BRT e, soprattutto, attorno alla scelta del Municipio I di non concedere ai residenti e ai commercianti la sala municipale per un incontro pubblico dedicato alle ricadute dell’intervento sul territorio. Una decisione che ha colto di sorpresa chi, nelle scorse settimane, aveva chiesto uno spazio istituzionale dove potersi confrontare apertamente su un’opera destinata a cambiare mobilità, parcheggi, vivibilità e attività commerciali dell’area.
La richiesta, presentata da un comitato spontaneo di cittadini e operatori del quartiere, prevedeva anche la partecipazione dell’assessore ai Lavori pubblici e dei tecnici della Ripartizione IVOP, proprio per garantire un dialogo informato e trasparente. L’obiettivo era semplice: comprendere meglio tempi, impatti e criticità del progetto, alla presenza delle istituzioni competenti.
Il diniego della presidente del Municipio I, Annamaria Ferretti, ha però ribaltato le aspettative. A far discutere non è solo il rifiuto in sé, ma il fatto che a essere negato è stato uno spazio pubblico pensato per ospitare momenti di confronto tra amministrazione e comunità. Una scelta che, secondo i residenti, stride con le dichiarazioni più volte espresse dalla presidente, che aveva promesso un Municipio aperto all’ascolto e vicino ai territori.
Il comitato parla apertamente di atto “incomprensibile e contrario ai principi della democrazia locale”, perché sottrae ai cittadini un luogo che sentono come proprio, indipendentemente da chi lo amministra. E nel quartiere cresce la convinzione che chiudere le porte non aiuti a gestire in modo condiviso un progetto così importante, anzi rischi di aumentare sfiducia e tensioni.
Nonostante il passo indietro delle istituzioni, i promotori non intendono fermarsi. La volontà è quella di continuare a informare e coinvolgere il territorio, anche trovando sedi alternative per organizzare incontri pubblici. Perché, dicono, la partecipazione non è una concessione, ma un diritto che nessuno dovrebbe mettere in discussione.
Il messaggio che arriva dal Libertà è chiaro: la comunità resta compatta e determinata a farsi ascoltare. E il confronto sul progetto BRT, con o senza sala municipale, andrà avanti.