Una persona è stata denunciata e un’area di circa 30mila metri quadrati è stata sequestrata per discarica abusiva, combustione illecita e traffico organizzato di rifiuti, oltre che per inquinamento ambientale. L’intervento ha portato anche alla sospensione dell’attività imprenditoriale per l’impiego di lavoratori in nero. È il bilancio dell’operazione condotta dai Carabinieri del NIPAAF di Bari, con il supporto del Nucleo Ispettorato del Lavoro e della Stazione Carabinieri di Bari Carbonara.
L’indagine dei Carabinieri forestali era partita da una serie di accertamenti effettuati con l’Aeromobile a Pilotaggio Remoto in dotazione al reparto: le immagini registrate dal drone hanno documentato ripetute combustioni all’interno di un’azienda di recupero rifiuti situata in una cava ancora in esercizio. Quando i militari hanno fatto accesso all’area, hanno trovato un rogo in corso: rifiuti plastici, scarti edili e residui vegetali stavano bruciando, producendo una densa colonna di fumo nero.
All’interno del sito sono stati individuati cumuli di rifiuti ben superiori ai limiti autorizzati, stoccati su superfici prive di pavimentazione idonea, oltre all’assenza di un sistema per il trattamento delle acque meteoriche. Le verifiche del Nucleo Ispettorato del Lavoro hanno inoltre accertato la presenza di lavoratori in nero in misura superiore al 10%, circostanza che ha fatto scattare la sospensione dell’attività. Contestate anche diverse violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, per un totale di circa 30mila euro di ammende e 6.400 euro di sanzioni amministrative.
La titolare dell’azienda, fatte salve le garanzie difensive, è stata deferita all’Autorità giudiziaria. Il sequestro dell’area è stato poi convalidato dal GIP di Bari. Si precisa che il procedimento è nella fase delle indagini preliminari e che ogni eventuale responsabilità sarà valutata in sede processuale nel contraddittorio tra le parti. L’operazione rientra nel nuovo quadro normativo introdotto dal decreto legge 116 dell’8 agosto 2025, che ha inasprito le pene per i reati ambientali e rafforzato gli strumenti di contrasto. Rimane alta l’attenzione sulle combustioni illecite di rifiuti nel barese, fenomeno che i Carabinieri forestali affrontano anche grazie all’utilizzo mirato delle nuove tecnologie.