È stata pubblicata sull’Albo pretorio del Comune di Bari la determina che chiude la fase di valutazione economico-finanziaria relativa a 26 concessioni demaniali marittime a uso commerciale e lucrativo situate lungo la litoranea cittadina. Si tratta dell’ultimo passaggio tecnico prima dell’avvio delle gare pubbliche per l’assegnazione delle concessioni, come previsto dalla normativa nazionale entrata in vigore nel 2022. La documentazione valutata riguarda strutture e aree in concessione tra il 2019 e il 2023. In base alla legge, ai concessionari uscenti potrà essere riconosciuto solo il valore residuo dei beni ammortizzabili – amovibili e non amovibili – mentre non sarà previsto alcun indennizzo per l’avviamento commerciale.
Alla determina sono allegate le 26 relazioni tecnico-contabili redatte dall’esperto incaricato, selezionato tramite procedura comparativa, oltre alla valutazione relativa alla concessione n. 10/2018 e all’elenco ricognitivo utile alla quantificazione delle eventuali indennità. L’atto è impugnabile davanti al TAR Puglia entro 60 giorni o con ricorso straordinario entro 120 giorni.
“Con questa presa d’atto si chiude una delle fasi più complesse dell’intero procedimento”, commenta l’assessore allo Sviluppo economico e alla Blue Economy Pietro Petruzzelli. “Gli uffici hanno lavorato a lungo su una normativa che affida ai Comuni responsabilità delicate e procedure tecniche intricate. Siamo consapevoli delle preoccupazioni dei concessionari e continueremo a confrontarci con loro. La blue economy resta una delle leve strategiche dello sviluppo della città”.
Le prossime tappe riguardano ora la preparazione dei bandi, attesi per l’inizio del 2026, con procedure distinte per le diverse categorie di concessioni: stabilimenti balneari e ristorazione, attività sociali-culturali-sportive e concessioni commerciali-lucrative. Il lungo iter è partito nel 2024 con gli avvisi pubblici che chiedevano ai concessionari la documentazione tecnica e contabile necessaria. In totale sono state esaminate 66 concessioni. Dopo la valutazione delle strutture balneari e di quelle a finalità sociale, la chiusura del blocco commerciale consente ora al Comune di avviare la fase conclusiva del percorso imposto dalla direttiva europea Bolkestein.
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