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Onde d’urto, un’alternativa al bisturi?

Pubblicato da: Dott.ssa Elena Maccagnan | Mer, 22 Marzo 2023 - 20:10
onde d'urto

La terapia con onde d’urto nasce negli Stati Uniti negli anni ’40 con le prime ricerche nell’ambito dell’applicazione pratica di questo dispositivo, ma solo nel 1980 il primo litotritore viene utilizzato in ambito ospedaliero, in campo urologico, per il trattamento conservativo (non chirurgico) delle calcolosi renali. Da allora la ricerca ha continuato a sperimentare nuove applicazioni mediche, fino ad approdare alla riabilitazione, dove le onde d’urto si sono dimostrate efficaci nel trattamento di svariate patologie muscolo-scheletriche.

Ma cosa sono le onde d’urto?

Le onde d’urto sono onde acustiche ad alta energia, caratterizzati da impulsi pressori a picchi molto rapidi, in grado di generare effetti meccanici sui tessuti colpiti; non vanno confuse con gli ultrasuoni, utilizzati spesso in fisioterapia sia per terapie antalgiche che per scopi diagnostici (ecografia). La forza meccanica impressa sul bersaglio colpito è in grado di stimolare processi riparativi sia sui tessuti ossei che sui tessuti molli, aumenta la circolazione sanguigna locale ed ha un effetto antalgico (attraverso la stimolazione endorfinica) e antiinfiammatorio (rimozione dei mediatori dell’infiammazione) sui tessuti molli.

Le indicazioni al trattamento con onde d’urto sono molteplici: risultati incoraggianti si sono evidenziati nel trattamento dei ritardi di consolidamento di fratture (pseudoartrosi), nelle algodistrofie e nelle fratture da stress. Risultano molto utili anche in casi di Tendinopatie calcifiche e non, di spalla, ginocchio, tendine d’achille, nelle tendinopatie rotulee, della zampa d’oca e trocanteriche. Sono molto diffuse nel trattamento di fasciti plantari e speroni calcaneari, ma risultano efficaci anche nella risoluzione di epicondiliti ed epitrocleiti. Controindicazioni al trattamento con onde d’urto sono: gravidanza, pacemaker, infezioni in atto, patologie neoplastiche in atto, patologie della coagulazione. Il numero di sedute e la durata del trattamento variano a seconda delle caratteristiche cliniche del paziente, della patologia di cui è affetto, della tipologia di dispositivo.

Sono presenti in letteratura numerosi studi che sottolineano l’efficacia del trattamento con Onde d’Urto, anche in pazienti che già si erano sottoposti a trattamenti medici conservativi e/o chirurgici.

L’evoluzione in ambito tecnologico ha inoltre permesso di costruire apparecchiatre sempre più sofisticate in grado di raggiungere elevati livelli di precisione, permettendo all’operatore di focalizzarsi sulle aree bersaglio con grande accuratezza, consentendo di raggiungere risultati ottimali anche a lungo termine ed evitando, in alcuni casi, l’intervento chirurgico.

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