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“Uniti per un lavoro sicuro”: a Bari comizio unitario

Domani in via Sparano

Pubblicato da: redazione | Mer, 30 Aprile 2025 - 11:19
operai lavoro fabbrica cantiere

In occasione del Primo Maggio, giornata simbolo delle battaglie per i diritti dei lavoratori, CGIL, CISL e UIL si uniscono sotto lo slogan “Uniti per un lavoro sicuro” per denunciare l’emergenza delle morti sul lavoro e per promuovere un cambiamento reale e duraturo.
L’incontro pubblico unitario si svolge a Bari alle ore 11:30, in via Sparano angolo via Abate Gimma, con gli interventi di Domenico Ficco, segretario generale CGIL Bari, Giuseppe Boccuzzi, segretario generale CISL Bari, e Andrea Toma, segretario UIL Puglia.
Tra i temi centrali dell’evento, la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, divenuta una drammatica priorità nazionale. In Italia, nei primi due mesi del 2025 si sono già registrate 138 vittime, con un aumento del 16% rispetto allo stesso periodo del 2024.
“Siamo di fronte alla drammatica evidenza che dobbiamo, ancora oggi – spiega Domenico Ficco, segretario generale CGIL Bari- in questo Primo Maggio 2025, rivendicare il diritto a un lavoro che ci consenta di vivere dignitosamente e non lavorare correndo il rischio di morire o subire traumi fisici e psicologici. In Italia si continua a morire come accadeva 60 anni fa, tutto questo è indegno per un Paese civile, e tutto questo non avviene per caso, non c’è alcuna fatalità. Accade perché c’è un sistema di fare impresa, anche molto diffuso, che considera la prevenzione e la tutela della salute e sicurezza dei propri dipendenti un costo e non un investimento. Che antepone il profitto alla persona, anche alla sua vita. È perché c’è un precariato diffuso che rende subalterni i lavoratori, oggetto di ricatto padronale che impedisce loro di poter rivendicare rispetto di tutte le norme”
Giuseppe Boccuzzi, segretario generale CISL Bari, ricorda che “dietro ogni statistica ci sono volti, famiglie e comunità colpite. Ha ribadito l’importanza della cultura della prevenzione, fin dalle scuole, e ha denunciato l’inadeguatezza delle misure introdotte finora. La CISL Bari propone un piano articolato: rafforzamento degli ispettorati, formazione reale, patente a crediti per le imprese, tecnologie di prevenzione e un’educazione civica che valorizzi la sicurezza come diritto fondamentale.” Nel giorno della Festa del Lavoro, Boccuzzi,, richiama l’attenzione su un’emergenza drammatica: la sicurezza sul lavoro. “Non siamo qui solo per celebrare, ma per denunciare un sistema che continua a mietere vittime.” In soli due mesi del 2025, 138 morti sul lavoro, +16% rispetto al 2024. Dietro i numeri, vite spezzate, famiglie distrutte. Nella provincia di Bari, dove, a fronte di un basso tasso di occupazione, si registra un’incidenza altissima di infortuni mortali. È una vergogna nazionale. Particolare preoccupazione per donne, stranieri e over 65, categorie più colpite.”
Gianni Ricci, segretario generale UIL Puglia, rilancia l’allarme: “Vogliamo parlare di giustizia sociale e diritti dei lavoratori perché non c’è nessun altro che lo fa. Vogliamo dare voce alle lavoratrici e ai lavoratori che oggi affrontano sfide legate alla precarietà, alle diseguaglianze salariali, e in particolare alla mancanza della sicurezza sui luoghi del lavoro, che quest’anno è al centro delle iniziative del Primo Maggio, un’emergenza che va affrontata e fermata con ogni mezzo e soprattutto con investimenti e misure concrete. Oggi nella festa dei lavoratori qui a Bari chiediamo a gran voce tutti insieme salari equi e condizioni di lavoro sicure per tutti”
Oggi più che mai servono salari equi e condizioni di lavoro sicure per tutti. Lavoratori e lavoratrici devono tornare al centro delle politiche pubbliche. Parliamo di giustizia sociale, perché nessuno lo fa. La sicurezza non è un costo, ma un investimento civile ed economico.
La provincia di Bari, con un basso tasso di occupazione (78° su 107 province) ma un’alta incidenza di infortuni mortali (21° posto), è specchio di un disequilibrio insostenibile. Il messaggio dei sindacati è chiaro: nessun progresso economico può giustificare la perdita di una vita umana.

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