Un operaio di 54 anni è morto mentre era a lavoro in un cantiere di Modugno, in provincia di Bari. La vittima, secondo quanto si apprende, sarebbe precipitata da un ponteggio facendo un volo di almeno cinque metri. Il 54enne è stato soccorso dal personale del 118, ma è morto poco dopo il suo arrivo al Policlinico di Bari. Il cantiere è stato sequestrato e sul posto sono intervenuti i carabinieri e il personale dello Spesal della Asl di Bari.
Secondo quanto si apprende, il 54enne ha subito un grave trauma cranico ed una emorragia cerebrale. E’ morto dopo l’arrivo al pronto soccorso del Policlinico di Bari. Il corpo è a disposizione dell’autorità giudiziaria. “Ci stringiamo al dolore della famiglia, con il cordoglio della nostra intera comunità”, è il commento del sindaco di Modugno, Nicola Bonasia.
“Le autorità competenti verificheranno la dinamica in maniera puntuale ma una cosa è certa: se l’operaio era addetto ad una mansione differente di quella da ponteggiatore, non doveva trovarsi lì mettendo a rischio la sua vita, senza formazione adeguata e senza la corretta percezione del rischio” dichiarano Ignazio Savino e Davide Lavermicocca, Segretari della FILLEA CGIL.
“Le morti sul lavoro non sono episodi casuali ma un fenomeno sistemico ed in crescita nel nostro Paese e che necessita di risposte forti e coordinate: vogliamo l’istituzione di una Procura Nazionale contro le morti sul lavoro per rendere sempre più efficace il ruolo delle magistrature e ampliare la sicurezza sul lavoro. I commiati del momento e le dichiarazioni di circostanza non ci sono mai bastate, serve agire subito: non sono morti bianche ma dei veri e propri ‘operaicidi’ per i quali chiediamo l’istituzione dell’aggravante per omicidio sul lavoro” concludono i due sindacalisti.
La FILLEA-CGIL esprime la propria vicinanza ai familiari e colleghi della vittima e si dichiara pronta a sostenere in ogni iniziativa legale e previdenziale i parenti dell’operaio deceduto.