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Turismo, dai paesaggi mozzafiato alla storia: ecco Grumento Nova

Per la rubrica turismo scopriamo un borgo della Basilicata

Pubblicato da: Francesca Emilio | Gio, 13 Novembre 2025 - 16:45
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Dai paesaggi mozzafiato alla storia, oggi siamo a Grumento Nova, borgo della Basilicata che sembra letteralmente sospeso nel tempo, dove la storia non si è mai davvero spenta ma continua a sussurrare tra le pietre antiche e i sentieri del bosco.  Con poco più di 1.300 abitanti, Grumento Nova è un luogo che “parla piano”, ma dice molto. Qui il tempo ha il ritmo lento della natura e il respiro lungo dei secoli.

Dalle origini romane a oggi: il borgo rinato

Grumento Nova affonda le sue radici nella città romana di Grumentum, una delle più importanti dell’antica Lucania. Fondata nel III secolo a.C., Grumentum fu teatro di scontri epici — persino Annibale, durante la seconda guerra punica, passò di qui — e divenne in seguito una fiorente colonia romana. Ma la sua storia non è priva di ferite: nel IX secolo fu distrutta dai Saraceni, e i superstiti fondarono un nuovo insediamento poco più in alto, chiamandolo Saponara. Solo nel 1932 il borgo assunse il nome che conosciamo oggi: Grumento Nova, “la nuova Grumentum”, come a voler rinsaldare un legame antico mai spezzato.

La “piccola Pompei” lucana: il Parco Archeologico di Grumentum

Il Parco Archeologico di Grumentum è una delle meraviglie più straordinarie della Basilicata. Immerso in un paesaggio dolce e silenzioso, regala ai visitatori la possibilità di camminare tra le vie di una vera città romana, dove ancora si distinguono chiaramente i tracciati viari, gli edifici pubblici e i resti delle abitazioni private. Una storia che si delinea passo dopo passo.  Si parte dal teatro romano, ancora oggi utilizzato per spettacoli e rappresentazioni estive, per poi proseguire verso il tempietto italico, la domus con mosaici, e il grande Foro, cuore civile e religioso della città antica, con i resti del Capitolium, della Basilica e delle Terme Forensi. Il percorso si conclude all’imponente anfiteatro romano, tra i più antichi in muratura del Sud Italia, che domina dall’alto il lago del Pertusillo. In certi momenti della giornata, quando il sole cala dietro i monti, l’anfiteatro sembra sospeso tra cielo e acqua: un incontro perfetto tra natura e memoria. All’interno del borgo moderno, il Museo Archeologico Nazionale dell’Alta Val d’Agri custodisce i reperti più preziosi ritrovati nel sito — vasi, monete, mosaici e frammenti che raccontano oltre mille anni di civiltà.

Tra castelli, famiglie nobili e antiche leggende

Il centro storico di Grumento Nova è un intreccio di vicoli, archi e scorci che conservano il fascino delle epoche passate. Al suo cuore sorge il Castello Sanseverino, costruito nel XII secolo e più volte restaurato, ultimo baluardo di una famiglia che qui regnò tra fasti e decadenze. Fu proprio nel grande salone di corte che, alla fine del Seicento, la principessa Aurora Sanseverino, poetessa e mecenate, celebrò le sue seconde nozze in un ricevimento di cui ancora si parla nei racconti del paese. Anche se parzialmente distrutto dal terremoto del 1857, il castello conserva un fascino nobile e malinconico, una presenza che domina il borgo come un ricordo mai del tutto svanito.

Il lago e i boschi: il volto naturale di Grumento Nova

Ma Grumento Nova non è solo pietra e storia. Intorno al borgo si apre uno dei paesaggi più belli della Basilicata: quello del Lago di Pietra del Pertusillo, condiviso con i comuni di Spinoso, Montemurro e Sarconi. L’invaso, incastonato nel verde del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano, riflette il cielo e le montagne come in uno specchio. È un luogo perfetto per passeggiate, escursioni e momenti di quiete. Le sponde del lago sono circondate dal Bosco Farnie, ricco di castagni e faggi, e dal Bosco Maglie, dove si trova il Centro di Educazione Territoriale “Bosco dei Cigni”, dedicato all’osservazione ambientale e alla valorizzazione delle specie animali e vegetali del territorio. Chi ama camminare può seguire i sentieri che collegano i due boschi, respirando l’aria pura della montagna e ascoltando solo il fruscio degli alberi e il canto degli uccelli.

 

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