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Fare sistema oltre l’accoglienza: il progetto per l’integrazione al lavoro dei minori stranieri e italiani

Pubblicato da: redazione | Gio, 13 Luglio 2017 - 09:00

Fare sistema oltre l’accoglienza è un progetto sostenuto dalla Fondazione Con il Sud per l’inserimento sociale e lavorativo di minori stranieri non accompagnati (Msna) nella società italiana e nel contesto locale. L’obiettivo è creare una rete tra le realtà già operanti nel territorio – Famiglie, Aziende, Realtà associative e di volontariato – che possa attivare dei percorsi realmente efficaci di integrazione culturale, sociale e lavorativa. Se ne è parlato nella presentazione pubblica e nel tavolo di lavoro sabato 1 luglio presso Future Center di Barletta in collaborazione dei partner locali l’associazione Mondo Nuovo di Manfredonia e la Fondazione Vincenzo Casillo di Corato e domenica 2 luglio presso il centro Fisiotech di Acquaviva delle Fonti, alla presenza di associazioni, operatori di centri d’accoglienza e famiglie.

Il progetto pilota, nato in Sicilia, è stato portato avanti dalla ong Amu (Azioni Mondo Unito Onlus) con sede a Grottaferrata (Roma), dalla coop. Fo.Co. di Chiaromonte Gulfi (Rg) e da Afn Onlus, ed ha previsto per circa 50 minori stranieri non accompagnati, scelti insieme a coetanei italiani che vivono ugualmente situazioni di disagio sociale ed abbandono, corsi di formazione professionale molto rapidi e la possibilità di un inserimento lavorativo. Nel 2016 questi ragazzi sono stati supportati da una rete di 20 famiglie per un’accoglienza temporanea, poiché quando un ragazzo lascia un centro d’accoglienza, non ha più alcun riferimento, e patisce ancora di più la lontananza dai suoi cari. A supporto della rete di sostegno delle famiglie, è stata creata inoltre un equipe di esperti (un avvocato esperto di diritto dell’immigrazione, una mediatrice culturale, degli psicologi e dei tutor).

La presenza di minori stranieri non accompagnati nelle regioni del Sud è particolarmente consistente. Un’elevata percentuale di essi ha un’età compresa tra i 16 e i 18 anni e di solito non ha un buon livello di scolarizzazione. L’inserimento lavorativo e sociale nel nostro Paese diviene dunque un processo molto difficile, soprattutto per chi, in fuga dal proprio contesto d’appartenenza, arriva in Italia con l’aspettativa di una immediata realizzazione economica.

Dopo l’esperienza di “Fare Sistema – 2016” nel territorio siciliano, la sfida è quella di estendere il progetto alle regioni meridionali: Puglia, Campania, Calabria e Sicilia. Queste saranno le regioni nelle quali verranno attivate reti virtuose di volontariato per l’inclusione integrata di 40 minori e neo-maggiorenni stranieri non accompagnati. Per consolidare ed estendere la Rete, sono previsti incontri con il mondo del volontariato locale, formazione per famiglie, aziende ed educatori affinché i soggetti convolti abbiano gli strumenti per attivare percorsi di integrazione durevoli e consapevoli. L’inserimento socio-lavorativo dei beneficiari sarà favorito dall’attivazione di corsi di formazione professionale e tirocini con il contributo delle imprese aderenti e il supporto alle attività di accoglienza temporanea da parte delle famiglie.

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