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Bitonto, minacce e botte ai genitori del pentito per cacciarli dalla casa popolare: due fratelli costretti all’obbligo di dimora

Pubblicato da: Gino Martina | Sab, 28 Luglio 2018 - 11:45
carabinieri

I carabinieri di Molfetta hanno notificato un’ordinanza emessa dal gip di Bari, Giovanni Anglana, nei confronti di due fratelli di 25 e 20 anni di Bitonto, Matteo e Alex Sicolo, considerati vicini al clan Cipriano. Si tratta del gruppo criminale rivale dei Conte. La guerra tra i due per il controllo del traffico e dello spaccio di stupefacenti ha portato alla sparatoria in pieno centro e in pieno giorno del 30 settembre scorso, durante la quale fu assassinata l’84enne Anna Rosa Tarantino. La donna usciva dalla messa ed era completamente estranea alle vicende dei gruppi malavitosi locali.

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Marco D’Agostino, sono partite dalla denuncia presentata dai genitori di Vito Antonio Tarullo, collaboratore di giustizia, per aggressioni e minacce (anche di morte), subite a opera dei due fratelli, dall’inizio del mese. “Il metodo mafioso”, con cui i magistrati descrivono l’azione dei due fratelli, aveva come obiettivo quello di fare abbandonare ai due la casa popolare in cui risiedono nella cittadina alle porte di Bari, regolarmente assegnata alla coppia dall’Arca Puglia. Lo scopo ultimo dei due fratelli sarebbe stato quello di occupare abusivamente l’abitazione dei due coniugi. Al culmine delle minacce, è stato anche sferrato un pugno violento alla testa dell’uomo, tanto da costringerlo a ricorrere a cure sanitarie per la contusione. Ai due fratelli, è contestato il reato di lesioni personali aggravate.

Secondo l’ordinanza hanno l’obbligo di permanenza nella propria abitazione dalle 21.30 alle 06.30 di ogni giorno, l’obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria tre volte alla settimana, nonché la misura coercitiva di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dai genitori di Tarullo,da alcuni mesi ha avviato un percorso di collaborazione con la giustizia.

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