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Missione in Cina per il Politecnico di Bari: “Un centro di ricerca e innovazione nel nuovo campus tecnologico”

Pubblicato da: redazione | Mar, 7 Marzo 2023 - 20:13
studenti poliba

Il rettore del Politecnico di Bari, Eugenio Di Sciascio, ha ricevuto ieri una delegazione cinese di accademici e imprenditori con la quale ha firmato un accordo per realizzare, insieme, un centro per la ricerca e l’innovazione tecnologica nell’area di un nuovo e avanzatissimo campus in costruzione a Weifang, una città di oltre 9 milioni di abitanti nella Cina Orientale.

Il progetto prevede che si condividano e si sviluppino progetti innovativi su argomenti di interesse comune, nei campi dell’Ingegneria e dell’Architettura. La struttura funzionerà in stretta collaborazione con le industrie, in un rapporto continuo di scambio di informazioni attraverso programmi di mobilità per docenti, ricercatori ma anche studenti, nell’ottica di un progetto parallelo per la formazione universitaria congiunta, sia a livello di corsi di laurea sia di dottorati di ricerca.

Della delegazione cinese, trattenutasi in città due giorni, hanno fatto parte Yong Guo, responsabile di un incubatore aziendale a Weifang; Longyi Sun, prorettore della Xi’an Kedagaoxin University e Zhong Wang, amministratore delegato della Shangdong Maixiang New Energy Automobile Co. Ltd. Il settore automotive, infatti, è uno dei maggiori interessi manifestato dai cinesi nel corso dell’incontro con il rettore Di Sciascio, il quale, per l’occasione, ha fatto illustrare una serie di importanti progetti di ricerca nei settori più vicini alle aspettative dei suoi ospiti.

«Quest’accordo – commenta il rettore – nasce nell’ambito di un rapporto sempre più intenso con università e imprenditori cinesi, i quali hanno individuato nel Politecnico di Bari le conoscenze e le competenze tecnico scientifiche ideali per rafforzare l’attività di ricerca e il business nei settori che ritengono strategici.  Per noi – aggiunge Di Sciascio – sarà un’esperienza straordinaria contribuire alla realizzazione di un progetto tanto importante come il nuovo campus tecnologico di Weifang, in un’area del pianeta dove si gioca una delle partite più importanti dell’economia globale e dove si aprono grandi prospettive di ulteriore arricchimento reciproco».

Interessante è la sintonia che si è manifestata con la delegazione cinese circa il modello della collaborazione tra pubblico e privato che caratterizza, oggi, il Politecnico di Bari. Non a caso il rettore Di Sciascio ha voluto che i suoi ospiti visitassero i laboratori di Energy Factory Bari e dell’Apulia Repair Development Centre for Additive Repair, due strutture realizzate dal Politecnico con Avio Aero, del gruppo General Electric e dedicate, rispettivamente, allo sviluppo di nuove tecnologie e alla riparazione con sistemi innovativi di componenti aerei.

L’accordo, della durata di tre anni e rinnovabile, prevede la istituzione di un ufficio congiunto tra le due parti, che dovrà essere punto di riferimento per qualsiasi progetto scientifico, per i rapporti con le imprese, gli enti Governativi e gli istituti di ricerca, e per facilitare le mobilità di scambio tra docenti, ricercatori e studenti di entrambe le parti; promuovere collaborazioni tra imprese, Pubbliche Amministrazioni e Università, Italiane e Cinesi ed operare per avere ricadute concrete sul mercato e sul territorio, locale ed internazionale; offrire consulenze specialistiche ed opererà nei campi di Automotive, Meccanica, Architettura e offrire un supporto anche alla ricerca di sempre nuove fonti di finanziamento; facilitare l’incontro tra la domanda dell’industria locale e l’offerta accademica, promuovere azioni di networking e di inserimento nel mondo del lavoro dei giovani laureati. L’l’incontro, infatti, si è svolto nel quadro del progetto POLIBA2CHINA, finanziato dalla Regione Puglia – Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, che era stato già avviato dal Politecnico per consentire lo scambio di studenti e l’avvio di nuovi rapporti di collaborazione tra Politecnico e università e centri di ricerca cinesi. Per la realizzazione delle strutture in Cina, si prevede un cofinanziamento da entrambe le parti, attraverso i canali governativi, per la parte cinese e dei bandi pubblici per il Politecnico.

 

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