L’annullamento da parte del Tar del concorso dei presidi in tutta Italia potrebbe creare serie ripercussioni in Puglia. Si attende la decisione del Consiglio di Stato ma nel frattempo i sindacati e l’Ufficio scolastico regionale non nascondono la preoccupazione per l’impossibilità, al momento, d redigere gli elenchi dei nuovi presidi. Tra le situazioni più critiche c’è Bari.
A causa del ridimensionamento (dovuto al crollo delle iscrizioni causa denatalità) solo a Bari perderanno il diritto di avere un preside tutto per loro il 26esimo circolo didattico «Monte San Michele», le medie inferiori «Fiore» e «Amedeo d’Aosta» e il professionale per i servizi sociali «De Lilla». Queste scuole – come spiega La Gazzetta del Mezzogiorno – dovranno necessariamente andare a reggenza, e cioè avranno un preside in condominio con un’altra istituzione.
Ci sono poi sette scuole i cui dirigenti sono in pensione e già lo scorso anno sono state rette da un reggente con difficoltà di natura organizzativa: gli istituti comprensivi «Falcone-Borsellino» e «Don Milani-Ungaretti» sono in attesa di un preside titolare già dallo scorso anno. Nel primo caso l’istituto è composto da ben sette plessi distribuiti tra Stanic e il San Paolo. Sono stati collocati a riposo i capi degli istituti comprensivi «Balilla-Imbriani» di Madonnella e «Manzoni-Lucarelli» di Ceglie. Per il medesimo motivo restano in attesa di conoscere il nome del nuovo preside al Lenoci, al tecnico Euclide-Caracciolo e al convitto Cirillo.
Se la situazione non si sbloccherà, il rischio è che i presidi che sono attualmente in servizio dovranno “reggere” più istituti superando di gran lunga il numero massimo di studenti consentito dalla legge, pari a 1500.