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Coronavirus, Italia a casa anche il primo Maggio: l’ipotesi del capo della Protezione Civile

Pubblicato da: redazione | Ven, 3 Aprile 2020 - 15:00

“Dovremo stare in casa per molte settimane, anche il primo maggio, e avere comportamenti rigorosissimi. Dovremo mantenere le distanze”. È il monito, severo quanto opportuno, che giunge da Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile che, questa mattina, ai microfoni di Radio Rai 1 e Radio Capital, ha confermato che al momento la situazione dell’emergenza Coronavirus in Italia è stazionaria, ma che, proprio ora, non bisogna abbassare la guardia. Un’affermazione che giunge a pochi giorni di distanza dall’annuncio, da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri, circa l’allungamento alla fine delle festività pasquali delle misure restrittive attualmente in vigore e che, secondo Borrelli, dovranno essere osservate ancora per alcune settimane.

Sebbene, infatti, i dati degli ultimi giorni spingano ad un cauto ottimismo, il capo della Protezione Civile non ha dubbi sulla necessità di mantenere alte le misure attuali, per il contenimento dell’infezione da Covid-19: “Non credo che passerà questa situazione per il 14 aprile. Dovremo stare in casa per molte settimane e avere comportamenti rigorosissimi – ha dichiarato Borrelli, ponendo, poi, l’attenzione sulle conseguenze dell’attuale emergenza sanitaria dal punto di vista comportamentale e delle relazioni tra le persone – Il virus cambierà il nostro approccio ai contatti umani e interpersonali, dovremo mantenere le distanze” – ha concluso, ricordando che anche la circolare esterna, di fatto, non sposta i termini dei comportamenti, e ciò al fine di evitare che sfugga nuovamente dal controllo la catena dei contagi.

Sul punto, secondo il quadro delineato dalla Protezione Civile, l’Italia si trova in una situazione stazionaria, in cui diminuisce il numero dei nuovi ricoverati e di chi necessita della terapia intensiva e aumenta il numero totale dei guariti. In questo quadro, anche il numero dei deceduti cala rispetto a qualche giorno fa. In corsia, sembra che i nostri medici possano tirare un po’ il fiato, dal momento che cresce il numero dei positivi che non presentano sintomi e cala quello di coloro che necessitano l’ospedalizzazione.

Un punto di flesso delicatissimo, in cui, stando al giudizio di Angelo Borrelli, è fondamentale proseguire con le misure adottate dal Governo: “Da qui al 16 maggio potremo avere dati ulteriormente positivi, che consigliano di riprendere le attività e cominciare quindi la fase 2 – ha auspicato il capo della Protezione Civile, precisando che – l’orizzonte temporale resta quello del 13 aprile, come annunciato dal presidente del Consiglio. Ogni decisione sulle misure restrittive e sull’eventuale ‘fase 2′ spetterà dunque al governo che, come sempre, si avvarrà delle indicazioni del comitato tecnico-scientifico”.

(Foto: Today.it)

 

 

 

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