E’ di sei morti e 81 persone portate in 15 ospedali di Milano e dell’hinterland l’ultimo bilancio dell’incendio scoppiato questa notte nella residenza per anziani Casa dei Coniugi di Milano. Due pazienti, fanno sapere dall’Agenzia di emergenza urgenza, sono stati portati in gravissime condizioni agli ospedali Niguarda e San Raffaele, quattordici in condizioni serie e 65 meno gravi. le vittime sono cinque donne e un uomo.
L’incendio scoppiato in una camera della residenza per anziani Casa dei coniugi di Milano è stato “contenuto. Viene da dire in questi casi che poteva andare peggio, ma sei morti sono in bilancio pesantissimo”: così ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala che ha fatto un sopralluogo nella struttura insieme all’assessore alla Sicurezza Marco Granelli. Al bilancio “pesantissimo speriamo – ha aggiunto Sala – che non si aggiungano persone che sono in ospedale in situazione delicata”.
La ‘Casa per coniugi’ è una residenza sanitaria assistenziale di proprietà del Comune di Milano gestita dalla cooperativa Proges, che controlla 300 strutture in 11 regioni. E’ dedicata ad accogliere anziani con vari livelli di non autosufficienza, che non hanno bisogno di prestazioni ospedaliere. E’ suddivisa in 12 nuclei di cui due dedicati a malati di Alzheimer. La struttura, che si trova in via dei Cinquecento, nella zona sud di Milano, vicino a Piazzale Corvetto, è situata in un edificio di tre piani del 1920 e ha 210 posti letto. A casa di riposto è stata adibita nel 1955.
Erano 167 le persone presenti nella struttura per anziani Casa dei Coniugi di Milano. Il sindaco di Milano Giuseppe Sala, arrivato sul posto per un sopralluogo, ha spiegato che in considerazione delle condizioni degli ospiti della struttura si è dovuto portarli fuori “quasi uno a uno a braccia”. A dare l’allarme è stato una persona di servizio e questo ha permesso di contenere le fiamme. “Visitando le camere a fianco non c’è incendio di fuoco, ma le pareti annerite, sono le esalazioni tanto letali quanto il fuoco”. Adesso “si sta lavorando per ricollocare anche velocemente le persone che molto spesso non sono autosufficienti” e si sta cercando posto nelle altre strutture del gestore “perché ricordo che questa è una struttura del Comune ma data in gestione ai privati da tanti anni”. “Adesso le indagini – ha concluso – dovranno dire cosa è successo”.