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Pochi servizi e degrado: “A Bari troppi quartieri dormitorio”

La denuncia dei cittadini

Pubblicato da: Francesca Emilio | Gio, 26 Ottobre 2023 - 08:30

Dalla costante sensazione di degrado e abbandono, all’assenza di servizi, sino alla presenza di continue costruzioni con cittadini che scelgono di comprare casa lontano dal centro della città per ammortizzare con i costi, senza però vivere il territorio che, lentamente, diventa un vero e proprio “dormitorio”. Sono solo alcune delle problematiche denunciate dai cittadini residenti, in particolare, a Palese, ma anche nei quartieri San Paolo e San Girolamo. Ma si tratta di una problematica relativa anche ad altre zone.

Quartieri che si spopolano di residenti “storici”, ma anche di servizi, mentre continuano ad aumentare gli spazi abitativi che, spiegano i residenti “vengono comprati soprattutto da chi lavora nel centro città, dunque torna solo per dormire”. A questo, spiegano alcuni “si aggiunge l’invivibilità di alcune zone, prima rinomate soprattutto per la loro quiete, ma anche perché lontane dal centro cittadino e dunque aperte a fare comunità, cosa che oggi non accade più: non conosciamo neanche un vicino ormai”.

“A Palese” – ha spiegato un residente – “non c’è nulla per i ragazzi, ma neanche per gli anziani. Quei pochi spazi sono in balia del degrado o sono decentralizzati e non bastano a invogliare i giovani a sfruttarli. La pineta? Ma chi ci va fino lì d’inverno? Il campo sportivo? Solo per il calcio, poi a parte i campi all’aperto nella zona 167 e l’altro vicino al Duca d’Aosta per fare realmente sport devi spostarti. Anche per quanto riguarda la cultura, non abbiamo nulla. Ancora più grave è la continua cementificazione con famiglie che ormai vengono da fuori e lavorando tutto il giorno lontano il quartiere non lo vivono. Ad un certo punto della sera Palese diventa una zona fantasma. Fa paura. Avrebbero potuto costruire un polo culturale, un centro sportivo, visto che ne abbiamo solo uno a San Pio, anche mal messo, avrebbero potuto piantare più alberi, pensare a piazze e tanto altro. Invece aumentano i cittadini, aumentano i palazzi, ma non abbiamo nient’altro se non la voglia di fuggire. Persino i servizi sono carenti” – ha concluso.

Proprio per questa ragione, alcuni residenti, negli scorsi giorni hanno consegnato al Comune la richiesta di riapertura, a Palese, dell’Anagrafe e Stato Civile, ma anche un centro per la distribuzione dei sacchetti per l’immondizia e una sede per la Polizia Locale per assicurare la presenza di vigili di quartiere a servizio esclusivo e permanente. Oltre mille le firme raccolte. “La nostra – si legge nella lettera consegnata al Comune – è una comunità che nel corso degli ultimi trent’anni ha moltiplicato la popolazione esistente oltre che dei domiciliati e di coloro che sono presenti in zona per ragioni di soggiorno temporaneo (studenti universitari, operatori economici, turisti di passaggio, vacanzieri, etc.). Tale realtà ha visto incrementata la propria densità abitativa, ma anche l’intero tessuto urbano occupato, senza però aver sviluppato un’adeguata rete di servizi sul territorio, a cominciare da quello per la mobilita interna, sia nei collegamenti con l’adiacente Santo Spirito che nei collegamenti diretti con altre aree cittadine (vedi l’assenza tuttora di trasporto pubblico diretto con l’Ospedale del quartier “San Paolo” o con lo scalo dell’Aeroporto “Karol Wojtyla”. Inoltre, nell’ultimo decennio i pochi servizi assicurati dal Comune di Bari ai residenti delle ex frazioni, attraverso le vecchie Delegazioni prima e le Circoscrizioni di decentramento dopo (vale a dire il servizio d’Anagrafe e Stato Civile ed un presidio di Polizia Municipale con vigili presenti in via permanente su territorio), sono stati smantellati nella realtà cittadina di Palese Macchie, senza fornire soluzioni valide alla popolazione residente, per altro composta da un elevato numero di nuclei famigliari con anziani o altri soggetti deboli, o comunque privi di mezzi propri per spostamenti presso altre e più distanti sedi. Di qui la necessità di ritornare ad avere sia un proprio Ufficio d’Anagrafe e Stato civile, sia di Polizia Locale, con agenti ed almeno un sottoufficiale che siano presenti sul territorio in via permanente e non saltuaria, come invece accade da quando é stata soppressa la locale Brigata dei vigili urbani” – concludono.

Problemi analoghi si registrano anche a San Girolamo e al San Paolo. A San Girolamo, spiega una residente: “ci sono moltissime abitazioni e nuovi edifici, ma pochi servizi”. Anche in questo caso si tratta di un luogo che ha raddoppiato le presenze sul territorio, in particolare in seguito alla riqualificazione del lungomare che, però, è spesso sotto l’occhio del ciclone per via delle condizioni di degrado in cui verte. Nel quartiere San Paolo, invece, sono sempre di più gli uffici che abbandonano il quartiere per spostarsi in altre zone. L’ultimo è stato l’INPS che ha recentemente annunciato che a partire dal 30 ottobre 2023 gli Uffici dell’Agenzia si trasferiranno da viale Europa, nella zona industriale, provocando così disagio non solo all’utenza residente nel quartiere, ma anche a chi, dalle zone limitrofe, si spostava al San Paolo per usufruirne. A questi problemi si aggiunge quello delle baby gang, i continui episodi che vedono coinvolti i cittadini, ma anche i lavoratori dell’Amtab, presi di mira da alcuni gruppi, spaventano in tanti.

“Non è bello vivere qui, non è sempre facile – ha spiegato una donna – non si può dire di poter vivere il quartiere realmente, perché anche solo l’idea di passeggiare la sera fa paura. Fatti i servizi per sopravvivere, come la spesa o altro, ci si rintana a casa o si sceglie di andare altrove a passeggiare o a passare la serata. Speriamo che per il futuro si pensi a qualcosa per migliorare la vivibilità nel quartiere, ma personalmente sto cercando casa altrove” – ha concluso.

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